Arzeni e il segreto della Valcar: «Il Mondiale della Balsamo nasce 5 anni fa. Siamo pronti ad aprire un nuovo ciclo di successi»

Arzeni
Davide Arzeni in ammiraglia Valcar
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I risultati, specie nel ciclismo, non arrivano mai per caso. Sono il frutto di allenamenti, sacrifici, gioco di squadra e un ambiente che ti permette di crescere senza eccessive pressioni. In questo senso l’esplosione di Elisa Balsamo è dovuta certamente al talento naturale e la caparbietà dell’atleta piemontese, ma anche alla squadra che fino a oggi l’ha sostenuta.

La Valcar-Travel&Service è una realtà consolidata del ciclismo femminile italiano. L’impegno del presidente Valentino Villa e del suo staff capitanato dal direttore sportivo Davide Arzeni ha spinto una formazione Continental, che non ha certo il budget delle grandi WorldTour, a competere agli stessi livelli nelle gare più importanti in calendario. Il Mondiale di Elisa e le tante vittorie della squadra nelle prove di “Serie A” lo dimostrano chiaramente.

L’addio della Balsamo (direzione Trek-Segafredo) e della Guazzini (direzione FDJ-Nouvelle Aquitanie) costringono però Arzeni a rivedere i suoi piani per la prossima stagione. Su chi sarà riposta la fiducia nel 2022 e come pensa di sostituire due grandi campionesse? Domandiamolo al diretto interessato…

Arzeni, partiamo da quello che è stato il 2021. Qual è il bilancio della stagione?

«Sicuramente un bilancio più che ottimo. A partire dalla maglia iridata della Balsamo, capace poi di regalarci un trionfo da campionessa del mondo al Women’s Tour, passando per i grandi risultati nelle classiche del nord e molto altro. Il presidente, le atlete, e noi tecnici siamo più che soddisfatti di quello che abbiamo raggiunto».

Escludendo le WorldTour siete la squadra più vincente e competitiva, qual è il vostro segreto?

«Nessun segreto. Tanto talento delle ragazze unito all’esperienza di uno staff competente e ai progetti di un presidente ambizioso che segue le atlete fin dalle categorie esordienti e allievi. La Valcar è un po’ come una famiglia dove cresci sempre di più, quell’ambiente perfetto per farsi le ossa, sbagliare, imparare dagli errori e diventare grande».

Quanta soddisfazione c’è nel vedere la Balsamo campionessa del mondo e la Guazzini campionessa europea a crono U23?

«Tantissima, stiamo parlando di atlete che non hanno nulla da invidiare alle migliori del mondo pur essendo ancora giovanissime. È bello perché sai di aver lavorato bene e non c’è soddisfazione più grande. Il Mondiale della Balsamo nasce cinque anni fa, non nel 2021. Ma oltre a queste due che abbiamo citato ricorderei anche Marta Cavalli, cresciuta da noi fin da esordiente e ora presenza fissa in nazionale e tra le migliori nelle gare WorldTour».

Ora però bisognerà ripartire senza Balsamo e Guazzini…

«Non sarà semplice e ne siamo consapevoli. Elisa è stata al centro del progetto per molti anni, idem la Guazzini nelle ultime stagioni. I cicli sportivi si aprono e si chiudono. Possiamo dire che la Valcar ne ha appena chiuso uno e ne sta aprendo un altro con atlete, vi assicuro, molto competitive».

I punti fermi della prossima stagione quali saranno?

«Ti direi Chiara Consonni, che quest’anno ha dimostrato ulteriori passi in avanti su strada. Le vittorie in Spagna e Belgio le hanno dato ulteriore fiducia. E poi non dimentichiamoci di Eleonora Gasparrini, diciannovenne campionessa europea tra le juniores nel 2020 e già protagonista tra le élite in questa stagione».

Tempo fa si parlava della licenza WorldTour per la Valcar. L’idea è naufragata o esiste ancora?

«Esiste eccome! In Italia purtroppo però è molto difficile, le aziende devono investire e spesso non credono nelle potenzialità del ciclismo femminile. Anche la Alé, unica WorldTour italiana, diventerà degli emirati con l’acquisizione della licenza da parte della UAE».

Voi avevate parlato con alcune aziende?

«Non vi dico quali, ma abbiamo parlato anche con tre squadre WorldTour maschili, però poi non si è fatto nulla. Che a dirla tutta, con 1,5 milioni, ovvero lo stesso budget di una Continental, si riesce a creare una squadra femminile tra le migliori al mondo che ha ancora più visibilità. Vi faccio un esempio…»

Prego.

«Il prossimo anno si correrà il Tour de France femminile, otto tappe da disputarsi negli stessi giorni della Grande Boucle maschile. Pensate che visibilità possono avere le squadre invitate, tra cui noi che abbiamo la WildCard di diritto per i risultati ottenuti quest’anno».

Eppure nessuno si muove…

«Esatto, e sinceramente non capisco perché. Diciamo che comunque il nostro budget ci permette di essere tra le migliori Continental e di avere comunque gli inviti per le gare più importanti. Per ora stiamo bene anche così».