Milesi (Biesse-Arvedi): «Ciuccarelli professionista? Ci sono dei contatti, ma io consiglio un altro anno da Under»

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Marco Milesi, direttore sportivo della Biesse Carrera
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La Biesse-Arvedi sta vivendo un momento magico. Prima le due vittorie di tappa al Giro d’Italia U23, poi in una settimana i successi a Poggiana e Santa Rita. Il direttore sportivo Marco Milesi può ritenersi molto soddisfatto dei suoi ragazzi, in particolare di alcuni corridori che stanno mostrando tutte le loro qualità, ovvero Riccardo Ciuccarelli, Michael Belleri e Alessio Bonelli. Non dimentichiamoci poi che in squadra è presente un oro olimpico come Francesco Lamon e che dal 2022 il team tornerà nel grande mondo delle Continental. Ne parliamo proprio con Milesi su quibicisport.it…

Milesi, qual è il bilancio di quest’ultimo periodo?

«Non può che essere estremamente positivo. I ragazzi sia in strada sia in pista stanno raccogliendo i frutti del lavoro fatto in questi mesi, ma non è finita qui. Si può fare ancora di più».

Gli uomini più in forma sembrano essere Ciuccarelli e Belleri…

«Stanno andando davvero forte. Dopo il Giro d’Italia U23 abbiamo staccato per poi ripartire con un ricco blocco in altura. Sembra che questo lavoro ci abbia dato qualcosa in più, soprattutto Ciuccarelli e Belleri, ma anche Carboni che sta venendo su bene e Bonelli».

Restando su Ciuccarelli. Ha vinto a Poggiana e ha vinto al Giro, si stanno aprendo le porte del professionismo?

«Per Ciuccarelli ci sono stati alcuni contatti, ma nulla è ancora definito. A mio avviso fare un altro anno tra gli Under 23 non sarebbe sbagliato, serve per trovare continuità anche a livello di risultati. Può essere utile per passare professionista con più consapevolezze».

Inoltre il prossimo anno tornerete Continental…

«Esatto, per lui come per gli altri può essere l’occasione per mettersi in mostra anche in gare più importanti».

Da dove arriva la decisione di tornare Continental?

«Da Biesse Group che ha acquisito il marchio Carrera e lo vuole rilanciare con un calendario più competitivo. E’ stata una saggia scelta, ma ora bisognerà allestire una squadra che non sfiguri. Come? Ci stiamo lavorando».

Ultima domanda. Che effetto vi fa avere in squadra una medaglia d’oro olimpica?

«Non abbiamo mai messo in dubbio le qualità di Lamon. Sapevamo che questo poteva essere l’ambiente giusto per permettergli di lavorare tanto su strada quanto su pista. Fa strano, ma allo stesso tempo è un grande onore per noi. Siamo davvero felici per le emozioni che ci ha regalato lui insieme al quartetto».