GIRO D’ITALIA / Cuore, gambe e…casco “autocertificato”: Nizzolo (ieri secondo) c’è!

Nizzolo
Giacomo Nizzolo con il suo casco tricolore e "autocertificato" al Giro d'Italia 2021.
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Griffato del nuovo casco Ekoi tricolore, Giacomo Nizzolo è tornato a ruggire. Il suo secondo posto sul traguardo di Novara è un segnale molto importante che il brianzolo lancia ai suoi avversari. «Ehi, ci sono anche io e voglio la maglia ciclamino a tutti i costi».

Insieme alla maglia ciclamino, Nizzolo sogna però anche la prima vittoria di tappa al Giro d’Italia. Ieri mattina, poco prima del via della seconda frazione, il campione nazionale ed europeo in carica si è fermato per scambiare due chiacchiere con gli inviati di Bicisport alla corsa rosa e sentite un po’ cosa ci ha detto…

Giacomo, come sei arrivato a questo Giro d’Italia?

«Sono arrivato carico e motivato. Ho fatto un percorso di avvicinamento mirato, quindi credo di essere in buone condizioni. Non vi nascondo però che mi aspettavo di più dalle corse di primavera…»

In che senso?

«Ho vinto ad Almeria ma ho faticato più del previsto all’UAE Tour e alla Parigi-Nizza. Alle classiche mi sono difeso con tre buoni piazzamenti, mentre al Fiandre ho sofferto fin dai primi muri e mi sono dovuto ritirare…»

Anche alla Sanremo si poteva fare di più?

«Decisamente. Il 18° posto non è certo quello che mi aspettavo alla vigilia. Già alla Cipressa sentivo di non avere le gambe dei migliori».

Non correvi da un mese. Come hai gestito il periodo pre-Giro d’Italia?

«Ho cercato di staccare per recuperare dalle fatiche del nord. Poi ho ripreso la bicicletta e mi sono allenato duramente seguendo i consigli dei miei preparatori per arrivare pronto a questa corsa rosa».

Cosa ti aspetti dal Giro?

«I miei obiettivi sono essenzialmente due, collegati tra loro. Prima di tutto voglio vincere una tappa. Ci sono andato vicino tante volte e a 32 anni direi che è il momento giusto per riuscirci. Vincere e ottenere piazzaente importanti mi aiuta poi ad accumulare punti per la maglia ciclamino. L’ho vinta due volte, ma fare tripletta significherebbe molto per me».

Per l’occasione hai anche un nuovo casco. Ce lo descrivi?

«Sì, diciamo che ormai ho preso quest’abitudine, come i piloti della MotoGP. Il casco è stato realizzato da Ekoi, mentre le verniciature dai miei amici di TRC Design. Essenzialmente è una bandiera tricolore nel quale è disegnata un’autocertificazione per gli spostamenti. E indovinate un po’ cosa c’è scritto…partenza a Torino e arrivo a Milano!»

Come nasce l’idea?

«Ci abbiamo pensato a lungo con i ragazzi di TRC Design. L’idea era quella di portare al Giro un po’ di colore. Anzi, i nostri colori, quelli della bandiera. E poi anche un po’ di fantasia e ironia. L’autocertificazione ci ha “accompagnato” praticamente per un anno, è diventato un oggetto della quotidianità degli italiani».