GLI 8 MISTERI DEL GIRO / CICCONE Garzelli: «Caro Giulio dimostra se sei davvero un big»

Penultimo appuntamento con i misteri del Giro d'Italia su quibicisport.it: Stefano Garzelli ci parla di Giulio Ciccone
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Un Giro di assalto, arrembaggio, coraggio, attacco. Sarà il Giro d’Italia della verità per Giulio Ciccone, ormai nel pieno della maturità come corridore e atteso dalla prova del nove sulle strade, anche del suo Abruzzo. Su quibicisport.it parliamo del mistero numero 7 del 104° Giro d’Italia con Stefano Garzelli che la Corsa Rosa l’ha vinta all’età di 27 anni. Con l’analisi sull’abruzzese che dovrà correre nelle posizioni di vertice ogni giorno per comprendere le sue reali possibilità di potersela giocare fino in fondo.

Stefano Garzelli: Giulio Ciccone sarà gregario o capitano?

«Bella domanda. In questo momento la Trek-Segafredo non ha un capitano. Nibali si presenta al Giro d’Italia con l’incognita caduta. Quindi dipenderà da lui, se riuscirà a gestire la pressione e la situazione. Soprattutto perché Giulio Ciccone non è mai stato capitano e non ha mai fatto classifica in una corsa a tappe di tre settimane. Penso che deve conoscersi più di tutto e capire da se stesso che può corridore può essere, per il futuro».

In base ai precedenti dell’abruzzese al Giro, potrebbe far bene.

«Sì, però come ripeto molto spesso vincere una tappa o vincere una maglia non è la stessa cosa che gestire, sia a livello fisico ma soprattutto mentale tre settimane. Abbiamo visto tantissimi corridori che la terza settimana non reggono come nella prima. Non puoi fallire mai una giornata, devi sempre stare attento dalle cronometro alle volate per stare sempre nelle prime posizioni e a lottare nelle tappe in salita. Per lui questo Giro sarà importante per capire il suo futuro: corridore da corse a tappe o che può puntare a classifiche parziali e alle vittorie di tappa».

Garzelli, questo quindi rappresenta il Giro della svolta per Ciccone?

«Esattamente. Potrà essere il Giro della svolta. Ho parlato con lui poco prima che andasse a Sierra Nevada e so che si è allenato molto bene e ci tiene a fare molto bene. È un Giro che si adatta alle sue caratteristiche: dovrà capire se potrà lottare per un Grande Giro che non vuol dire soltanto per la vittoria finale, ma anche per un ottimo piazzamento oppure no. Speriamo di vederlo già dall’8 maggio con una cronometro all’altezza».

Un mistero che risolverà..

«Dovrà capire fin dove potrà arrivare. Dovrà partire affrontando la cronometro di Torino a tutta e poi la terza tappa. La prima settimana è molto dura. Giorno dopo giorno capirà, lo stress mentale è la parte più complicata da gestire per qualsiasi corridore. Ci sono tante tappe difficili nelle prime dieci giornate, dovrà essere sempre presente per potersela giocare fino in fondo nella terza settimana».