Sanremo, Nibali prepara un altro blitz sul Poggio. Come due anni fa…

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Il 2020 di Vincenzo Nibali era cominciato nel migliore dei modi. Terzo alla Royal Bernard Drôme Classic dopo aver fatto fuoco e fiamme in salita sotto il diluvio. Brillante poco dopo alla Parigi-Nizza con il quarto posto in classifica finale. Una condizione che da tempo non mostrava a inizio stagione, vuoi per le nuove motivazioni date dal cambio di casacca, grazie a un inverno passato nel migliore dei modi e a una tranquillità ritrovata.

Poi lo stop – per tutti. La ripresa e un nuovo programma di gare; la fiducia data dalla forma con la quale si schierava al via della Strade Bianche. Un percorso che forse non gli si addice in pieno o un feeling mai arrivato con questa corsa. Eppure, quando Nibali è al via di una gara – anche di quella senese – è difficile non inserirlo almeno tra le alternative ai favoriti.

Arriva, però, come un accidenti, la caduta nelle fasi calde – bollenti visto le circostanze. La mano che picchia forte sull’asfalto, si teme persino un nuovo infortunio scongiurato dagli esami medici. C’è il ritiro dalla corsa e qualche punto interrogativo al quale Nibali dà risposta subito dopo.

Vincenzo Nibali: un Gran Trittico Lombardo

Al Gran Trittico Lombardo, infatti, è di nuovo al via nemmeno quarantotto ore dopo l’incidente in Toscana. Non lo fa per onor di firma: Nibali è davanti, con la sua squadra schierata in testa a scandire il ritmo nel momento clou della corsa, mostrandosi appariscente in salita, capace persino di difendersi allo sprint. In testa Izaguirre allungava approfittando del gioco di squadra, ma lui, nella volata per il secondo posto, si districava egregiamente chiudendo quarto nel gruppetto a una spanna dal podio.

E allora, prima di quell’obiettivo chiamato Giro d’Italia e che lo vedrà tra i favoriti assoluti dal 3 al 25 ottobre, Vincenzo Nibali cerchia in rosso la Milano-Sanremo 2020 – per le altre corse: un passo alla volta. Un filo che conduce direttamente a quell’attacco, tutto testa e fantasia, portato sul Poggio nel 2018: quel giorno fiutò l’allungo di Neilands, lo staccò poche centinaia di metri dopo, mentre in gruppo i favoriti della vigilia si nascosero dietro piccole scaramucce che permisero al siciliano di vincere la corsa, andando così a impreziosire un palmarès che nulla ha da invidiare ai più grandi.

Vincenzo Nibali in azione sul Poggio alla Milano-Sanremo 2018, che poi vincerà

Milano-Sanremo 2020: un nuovo percorso, nuove chance per il siciliano

Intuito, ispirazione, capacità di cogliere l’attimo: per un corridore così un percorso vale l’altro. Tutto da scoprire – e da gustare – quello che succederà sabato 8 agosto nella nuova versione della Classicissima. Gli organizzatori, dopo che ben tredici sindaci della provincia di Savona hanno vietato il transito della corsa nei loro comuni, hanno fatto un mezzo miracolo presentando un piano B che potrebbe stuzzicare la fantasia dei corridori e la curiosità di tutti gli osservatori. I primi 252 chilometri di percorso sono cambiati, gli ultimi quaranta chilometri circa ricalcano la versione originale con la Cipressa e, quel che più conta, con il Poggio. Di sicuro, se c’è da mettere in campo una giocata fatta di estro, lo Squalo sarà pronto a cogliere l’attimo e a scompaginare qualsiasi tipo di programma prestabilito.

Oltretutto, come mostrato in queste (poche) gare stagionali, la sua squadra è in palla; il gruppo di lavoro è ben coordinato, affiatato e stretto intorno al siciliano. Mosca è un gran lavoratore, Antonio Nibali è un fedelissimo e non potrebbe essere altrimenti, Brambilla e Ciccone sono due perfette pedine da giocarsi sia in avanscoperta come piano alternativo, sia per fare del male agli avversari. E allora Vincenzo Nibali fra qualche giorno, se le gambe lo sosterranno – e non abbiamo motivo di dubitarne – potrebbe riprendere in mano il filo facendosi ispirare nuovamente da quell’attacco portato sul Poggio nel marzo del 2018.