Giro di Polonia, fari su Evenepoel: «Contento di esserci, il percorso è perfetto»

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«Sono qui per la prima volta, ma di questa corsa ho sentito parlare molto. Sono contento di esserci, ho controllato il percorso e mi pare assolutamente perfetto». Il Giro di Polonia che parte domani ha una starting list di tutto rispetto, degna della sua dimensione World Tour, ma i fari sono puntati soprattutto su di lui: Remco Evenepoel, vent’anni, astro della Deceuninck-Quick Step e nuovo, più che probabile fenomeno del ciclismo mondiale. Il lockdown non gli ha impedito di mettere in bacheca in questa stagione già tre corse a tappe: Vuelta San Juan e Volta Algarve prima dello stop sanitario, la Vuelta a Burgos sabato scorso. «Ho sempre voglia di imparare cose nuove e testarmi – ha detto ancora alla vigilia del via – e per essere sincero non so veramente cosa aspettarmi. Farò del mio meglio per essere pronto per le tappe più impegnative, specialmente la terza e la quarta».

Il suo direttore sportivo, Klaas Lodewyck, non si esprime sul ragazzo ma promette una squadra “aggressiva”: «Tre delle cinque tappe sono per velocisti e le altre due sono perfette per la classifica. Sicuramente la nostra intenzione è lottare per la vittoria finale».

Fuglsang è pronto: «La Strade Bianche è stato un buon test»

Fra i possibili protagonisti, Jakob Fuglsang (Astana), che a dispetto dei 35 anni debutta nella corsa polacca. Definisce il quinto posto alla Strade bianche «un test per le gambe» e aggiunge: «Ho lavorato molto bene durante il training camp in altitudine a Livigno e ora non vedo l’ora di rientrare nel vivo della stagione, con la mia prima corsa a tappe dell’anno».

È invece tutt’altro che un esordiente Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) che il Giro di Polonia lo ha vinto nel 2014 e sfiorato nel 2017: «È la mia corsa di casa ed è sempre fantastico vivere un evento World Tour sulle strade polacche. Abbiamo varie opzioni per la classifica generale: Max Schachmann, Patrick Konrad e mi ci metto anch’io. Poi c’è Pascal Ackermann per gli sprint».

Chaves: «Più collina che montagna, ma proviamo a vincere»

Ci sarà anche Esteban Chaves (Mitchelton-Scott), reduce dal quarto posto della Vuelta a Burgos: «Abbiamo ancora tempo per lavorare sui nostri obiettivi principali. Qui in Polonia la terza e la quarta tappa saranno per noi le più importanti, abbiamo scalatori in grado di lottare per la vittoria, anche se il percorso è più collinare che di montagna».

La Trek Segafredo si presenta senza italiani, ma con una squadra che il ds Yaroslav Popovych definisce “molto forte”: «Abbiamo diverse opzioni per lottare per una vittoria, almeno in quattro tappe su cinque: parlo di Mads Pedersen, Jasper Stuyven, Edward Theuns e Emils Liepins».