Ma come dovranno lavorare i giornalisti stando a distanza?

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Il numero dei giornalisti ammesso alle corse sarà di volta in volta condizionato dalla disponibilità dei posti in Sala stampa dove sarà necessario indossare sempre la mascherina e mantenere un rigido distanziamento. Per questo spesso capiterà di vietare l’accesso ai locali al personale di supporto ai giornalisti (autisti e tecnici) per evitare il superamento delle presenze consentite.

I giornalisti non potranno avvicinare né gli alberghi né i bus frequentati dalle squadre e dai componenti dell’organizzazione. All’ingresso della sala stampa sarà “consigliato” l’uso di un gel disinfettante.

Chi venisse sorpreso senza maschera sarà immediatamente privato dell’accredito e allontanato. Stessa sorte a chi non rispettasse le regole del distanziamento.

Le conferenze stampa programmate dalle squadre e dagli atleti saranno videotrasmesse in sala stampa e non sarà possibile avere contatti diretti con i corridori. Gli organizzatori garantiscono lo streaming degli atleti premiati a fine gara. Per le gare di agosto in Italia non saranno ammessi giornalisti né alla partenza né all’arrivo.

Gli organizzatori del Tour de France hanno previsto alla partenza una zona riservata ai componenti la “bolla” (corridori, tecnici, organizzatori) cui non sarà possibile accedere. I giornalisti che vorranno parlare con un corridore dovranno concordare alla vigilia un appuntamento in zona mista con l’addetto stampa della squadra. All’appuntamento non potrà andare più di un giornalista alla volta e questo non potrà porre più di due domande.

E’ vietato l’accesso alla zona dei bus delle squadre. Al Tour de France sarà possibile, come alla partenza, concordare appuntamenti nella zona mista con gli addetti stampa delle squadre con le stesse regole della partenza.