Ciclocross, l’Uci guarda a Pogacar: «Fosse per lui avrebbe già corso nel fango. La squadra non glielo permette»

Pogacar
L’arrivo solitario di Tadej Pogacar (credit: UEC/Sprint Cycling Agency).
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La nuova stagione di ciclocross è partita, ma per allargare i confini e l’interesse verso la disciplina invernale, l’UCI guarda al dominatore del ciclismo su strada: Tadej Pogacar. A rilanciare l’idea è Peter Van Den Abeele, direttore delle operazioni sportive dell’UCI: «Non dobbiamo dimenticare che Tadej è stato in passato un interprete del ciclocross. È la sua squadra che non gli permette di farlo, altrimenti lui sarebbe già tornato».

In attesa di un possibile ritorno dello sloveno nel fango, Van Den Abeele traccia un bilancio positivo dello sviluppo della disciplina, che sta guadagnando popolarità fuori dai tradizionali bacini di Belgio e Paesi Bassi. Un ulteriore stimolo arriva dalla nuova norma UCI che conteggia nei ranking mondiali a squadre anche i punti ottenuti nel ciclocross. Una mossa che, come sottolinea Van Den Abeele, «sono tutti passi, piccoli, nella giusta direzione» per un ciclismo più integrato.