
Julien Vermote si trova in una posizione molto scomoda a questo punto della carriera: ha 36 anni ma nessuna intenzione di appendere la bici al chiodo, un contratto con la Visma|Lease a bike che scadrà il 31 dicembre, e il mercato è ormai saturo.
«Ho avuto alcuni contatti con le squadre – ha detto a Het Nieuwsblad – Ma il mercato è bloccato da tempo per la fusione tra Lotto e Intermarché, in più ci sono squadre che stanno scomparendo. Per me non poteva andare peggio. Ci sono team che pensano ancora di poter prendere uno dei corridori della Lotto o dell’Intermarché-Wanty per un posto vacante in squadra. Mentre per altri team la mia età è un problema».
L’età, infatti, è il problema più grosso riscontrato dal belga Vermote. «Tutti pensano che se ingaggiano qualcuno come me si perdono il nuovo Pogacar o il nuovo Remco. D’accordo, ogni generazione ha i suoi talenti, ma non ce ne sono cinquanta così in giro. Inoltre, non corriamo gare dove contano solo i wattaggi. Purtroppo però si va in quella direzione: le squadre si concentrano sempre di più sui dati e si dimenticano cose come la lettura della corsa e il posizionamento in gruppo».
Esiste, quindi, la possibilità di ritirarsi? «Io ci credo ancora – ha detto deciso – La ruota può girare velocemente, l’ho già visto. Però io non continuerò ad allenarmi senza squadra per un altro anno. Potrei anche mantenermi correndo con i dilettanti per un anno, ma dubito che una squadra poi verrebbe a riportarmi tra i professionisti. Sono arrivato anche a un punto della vita in cui ci sono altre cose che potrei fare. Potrei lavorare in un centro medico sportivo o nel negozio di biciclette insieme a mio fratello e mio cognato. Anche se ci vorrà un po’ per abituarsi alla routine, ogni carriera finisce».










