Il press camp di Q36.5 è ormai un appuntamento fisso per conoscere meglio e toccare dal vivo le ultime novità presentate dal brand bolzanino. Conclusosi una decina di giorni fa è stata l’occasione per entrare in contatto anche con altre aziende partner dell’evento; tra queste possiamo citare SRM, Amacx, Partington, Schwalbe, Ergon Bike e BOA. Nelle prossime settimane verranno annunciate delle importanti novità ma vale la pena raccontarvi quello che è già possibile comunicare da ora.
L’evento di Q36.5
Le tre giornate di presentazioni e pedalate sono incominciate con l’apertura del nostro welcome kit, un completo Dottore Hybrid perfetto per le temperature autunnali di questo periodo dell’anno. Prendendo in considerazione la stagione di utilizzo si tratta della linea intermedia di Q36.5: i bibshort Hybrid presentano una leggerissima imbottitura interna in grado di garantire una sensazione di calore avvolgente ma mai eccessiva, la maglia a manica lunga, invece, è l’incrocio perfetto tra una giacca invernale e una Jersey non imbottita. Il fit di entrambi i capi è quello più “corsaiolo” di Q36.5 (ovviamente, trattandosi della linea Dottore…) ed è possibile abbinarlo ad una coppia di gambali invernali quando le temperature scendono sotto i 10 gradi.
Il primo short test che abbiamo sostenuto è stato con le ruote Partington White Edition 39/44. Si tratta di cerchi esclusivi prodotti da una piccola casa australiana, sono realizzati interamente in fibra di carbonio e integrano degli innovativi mozzi con cuscinetti a sfere flottanti. In passato sono state avvistate sotto mentite spoglie nel plotone professionistico e le caratteristiche sono infatti indirizzate ad un utilizzo estremamente agonistico.
I raggi in carbonio presentano una forma sfinata e nippli completamente integrati nel cerchio, la struttura è tuttavia unica nel suo genere poiché ognuno di essi (sono 20 in totale) avvolge il mozzo in una particolare forma “ad U” terminando la sua “corsa” nella parte opposta della ruota.
I mozzi, anch’essi interamente in carbonio, nascondono dei particolari cuscinetti a sfere flottanti: quest’ultimi assicurano alle ruote una scorrevolezza pressoché infinita grazie al raggio di movimento che viene permesso alle sfere interne, le forze a cui sono soggette sono dunque ridotte e i carichi a cui le sfere sono sottoposte sono distribuiti in maniera migliore.
Il feedback dei pro’ è stato fondamentale nello sviluppo di queste ruote dal costo di 7.500 euro, e i pro’, in questo press camp Q36.5, non mancavano. La presenza di Damien Howson (team Q36.5), Vincenzo Nibali, Ivan Santaromita e Maurizio Fondriest ha aggiunto prestigio all’evento tenutosi a Caldaro (BZ), oltre ad averci fornito preziosi pareri ed opinioni sui prodotti testati durante le tre giornate.
Le novità
La prima novità presentata da Q36.5 sono le scarpe Gregarius Road e Gregarius Adventure, un modello polivalente che si aggiunge alla gamma di calzature già presenti in commercio. La struttura esterna in TPU vede l’introduzione di una linguetta tradizionale al posto della calza in mesh presente sulla già recensita Unique Pro; l’elevata ventilazione è assicurata dalla presenza di una serie di inserti in tessuto e dai fori presenti sulla nuova suola in composito. La composizione di quest’ultima è per il 60% in poliammide e 40% in carbonio, un blend perfetto per assicurare rigidità e comfort. Le due versioni Road ed Adventure si differenziano per alcuni dettagli della suola e per la presenza di attacchi da strada o off-road; il prezzo di entrambe le varianti è di 300 euro.
Spostando l’attenzione sui capi in dotazione al team Professional, Q36.5 ha presentato ufficialmente tre prodotti dall’elevatissimo contenuto tecnico. La prima è la Rain Shell Aero Jersey, una leggerissima giacchetta impermeabile a maniche corte utilizzabile nelle fasi finali di corsa. Il design minimale è ben integrato con il materiale impermeabile proprietario in cui è realizzata, aerodinamicamente è il prodotto anti pioggia più avanzato del brand e oltre a resistere all’acqua riesce a mantenere una buona traspirabilità grazie allo speciale rivestimento interno.
Sopra Rain Shell Aero Jersey è possibile indossare la più pesante Vampire Shell Jacket, una giacca invernale impermeabile ed anti vento realizzata seguendo uno spunto fornito da Tom Pidcock. L’atleta britannico è solito percorrere tanti chilometri nella pancia del gruppo e, durante le corse più fredde, ha sentito la necessità di avere a disposizione un capo aerodinamico ma allo stesso tempo estremamente caldo. Vampire Shell Jacket è realizzata in un materiale idrorepellente e con un imbottitura interna traspirante, inoltre, grazie al collo particolarmente alto riesce a mantenere ben riparata anche la parte più superiore del corpo.
Infine, Rain Shell Plus Jacket è la giacca anti pioggia definitiva grazie alla sua membrana esterna resistente a colonne d’acqua fino a 20.000 millimetri. Il fit è sempre particolarmente aerodinamico e il concept per cui è stata realizzata è stato quello di creare una giacca che potesse resistere alla pioggia più intensa fin dalle prime battute di gara. Già in dotazione al team, è stata utilizzata dai corridori durante la sedicesima tappa del Giro d’Italia 2025.

















