Con Egan Bernal è difficile parlare della sua carriera senza far ricadere il discorso sull’incidente quasi mortale che ha avuto nel 2022. La stagione 2025 è stata la prima in cui è apparso davvero competitivo affrontando appuntamenti di un calendario di tutto rispetto: campione colombiano in linea e a crono, settimo al Catalunya e al Giro d’Italia, sesto alla Vuelta a Burgos, la vittoria di tappa alla Vuelta di Spagna, infine le top10 a Giro dell’Emilia, Gran Piemonte e Il Lombardia.
«È difficile quantificare quanto quell’incidente abbia avuto un impatto sulla mia carriera – ha detto nel corso di un’intervista rilasciata al programma colombiano Despierta Win – All’epoca stavo già convivendo con un dolore alla schiena. Ho avuto un’ernia al disco e non sapevo se mi servisse un intervento chirurgico o meno. Poi abbiamo capito che fosse qualcosa di serio, perché toccava un nervo ed era quello che causava il dolore. Ciò nonostante, nel 2021 sono andato al Giro d’Italia con quel male e ho vinto. Poi sono andato alla Vuelta e ho finito sesto. Il piano per il 2022 era di andare al Tour de France, invece è successo quello che è successo».
Quest’anno ha finalmente potuto confrontarsi a pari livello con corridori a cui anni fa avrebbe dato filo da torcere. Uno? Lo nomina lui stesso a Despierta Win. «Pogacar è su un altro livello».
Poi aggiunge: «Quando competi contro di lui, molte volte fa sembrare che tu sia scarso. Questo mi fa arrabbiare: dai tutto e lui attacca come se niente fosse. Ma mi piace gareggiare contro di lui, spinge tutti a migliorarsi. È bello che abbiamo la possibilità di vivere l’era di Pogacar».
Bernal conclude: «Quest’anno mi sono sentito come se ricominciassi a essere me stesso di nuovo. Mi sono sentito più forte, diverso. Quest’anno sono andato al Giro, dove ho concluso settimo, e sono andato alla Vuelta con l’obiettivo di salire sul podio. Non è successo, ma credo ancora di poter vincere di nuovo un giorno».












