Lo stesso Tadej Pogacar aveva detto in un’intervista che avrebbe pensato al ritiro dopo le Olimpiadi del 2028. Da quel momento in poi, molti si sono esposti dicendo la loro: è troppo presto, è giusto, è una scelta che spetta solo a lui.
L’ultimo che ad ora ha espresso un’opinione sulla fine carriera di Tadej Pogacar è l’ex corridore Johan Bruyneel. «A Pogacar mancano quattro gare da vincere, poi si ritirerà. Sono la Milano-Sanremo, la Parigi-Roubaix, la Vuelta di Spagna e i Giochi Olimpici. Dopo di quelli, nel 2028, sarà tutto finito. Avrà vinto tutto quello che si può vincere».
Poi, sono venute le voci sulla sua partecipazione o meno al Tour de France 2026 dove andrebbe a correre per ottenere la vittoria della quinta maglia gialla. Il percorso della prossima Boucle, secondo Bruynel, «non è buono per Remco. La cronometro individuale è di appena 26 chilometri e i primi 10 sono in salita. È una tappa per uomini di classifica, gli specialisti non avranno un vantaggio distintivo. Vogliono mantenere le emozioni fino alla fine e per questo hanno messo una tappa molto difficile, la più complicata, alla ventesima. In ogni caso non credo sia già comparso un uomo che metterà in difficoltà Pogacar: di sicuro non saranno Onley o Lipowitz».












