Tadej Pogacar, ormai lo sappiamo bene, è abituato a vincere sempre. Soprattutto nelle ultime due stagioni lo sloveno è stato praticamente infallibile, conquistando in due anni due Tour de France, due mondiali, due Liegi-Bastogne-Liegi, due Lombardia, un Giro delle Fiandre, un Giro d’Italia e tanto altro. Ci sono, tuttavia, alcune gare ancora non presenti nel suo palmares, che rappresentano sicuramente i grandi obiettivi di Tadej per i prossimi anni. Tra tutte le corse professionistiche in calendario, ce ne sono solo sei a cui il fuoriclasse sloveno ha partecipato più di una volta e ancora non ha vinto.
Prima di scoprire quali sono, è bene ricordare che ci sono tante gare, anche molto importanti, a cui Pogacar ha partecipato solo una volta, senza vincerle. Spiccano tra queste la Vuelta (l’unica partecipazione risale al 2019), la Parigi-Roubaix (con il debutto avvenuto in questo 2025) e la prova in linea delle Olimpiadi (Tadej era presente a Tokyo, ma non a Parigi). Troviamo poi alcune classiche del nord come la Dwars door Vlaanderen (unica partecipazione nel 2022) e la E3 Harelbeke (2023): Tadej avrebbe dovuto correrle di nuovo quest’anno, ma ha poi preferito concentrarsi sulla Roubaix. Bisogna andare molto più indietro per trovare l’unica partecipazione al Tour Down Under, datata 2019 e conclusa con un tredicesimo posto.

Veniamo ora alle sei gare che Pogacar ha corso più di un a volta, senza mai riuscire a farle sue. Sono due, nella carriera dello sloveno, le partecipazioni al Giro dei Paesi Baschi, alla Classica di San Sebastian e alla Bretagne Classic. Per quanto riguarda la corsa a tappe di aprile, Tadej l’ha corsa per la prima volta nel 2019, al suo primo anno da professionista, chiudendo sesto a 01’36” dal vincitore Ion Izagirre: sono passati sei anni, sembrano passate ere geologiche. La seconda partecipazione, nel 2021, si è invece conclusa con un terzo posto alle spalle della coppia Jumbo-Visma composta da Primoz Roglic e Jonas Vingegaard. Questa è ancora ad oggi la terzultima corsa a tappe persa da Pogacar: da lì in poi, negli ultimi quattro anni, ci sono stati solo i due Tour de France (2022 e 2023) conclusi alle spalle di Vingegaard. A San Sebastian, invece, due ritiri in due partecipazioni, datate 2019 e 2022. Alla Bretagne Classic, infine, un ritiro nel 2021 e un ottantanovesimo posto nel 2022.

Tre partecipazioni e zero vittorie è invece il bilancio di Pogacar al GP Québec. Tadej ha affrontato la trasferta canadese tre volte negli ultimi quattro anni (2022, 2024 e 2025): mentre, però, a Montréal è stato quasi infallibile (due vittorie e il secondo posto di quest’anno in parata con McNulty), la gara di Québec, decisamente meno selettiva, per ora non gli ha mai sorriso. Ventiquattresimo nel 2022 (nel gruppo arrivato a pochi secondi dal vincitore Cosnefroy), settimo nel 2024 (quando, dopo aver provato in tutti i modi a fare selezione, si è buttato nella volata finale vinta da Matthews), ventinovesimo quest’anno a quasi 30 secondi da Alaphilippe. Va detto, comunque, che il GP Québec per Pogacar non ha mai rappresentato un obiettivo concreto, ma piuttosto l’occasione perfetta per riprendere dopo le fatiche del Tour e per preparare il finale di stagione.

Quattro partecipazioni senza successi, invece, al mondiale a cronometro. Nel 2021, in Belgio, Pogacar ha chiuso decimo a quasi due minuti dal vincitore Ganna. Migliore il risultato di Wollongong 2022: sesto, a soli 48” dalla grande sorpresa Foss. Molto negativa, invece, la prestazione di Tadej a Stirling, in Scozia, nel 2023: stanco dopo il Tour e la prova in linea (che quell’anno eccezionalmente si è corsa prima della cronometro), lo sloveno non è andato oltre la ventunesima posizione, a oltre tre minuti dal vincitore Evenepoel. Infine c’è il quarto posto di circa un mese fa a Kigali: si tratta del miglior risultato di Pogacar in una crono iridata, ma considerando il distacco finale (02’37”) e addirittura lo “smacco” del sorpasso subito da Evenepoel, la prestazione dello sloveno è stata molto inferiore alle aspettative. Poco male, comunque: Tadej si è riscattato conquistando poi mondiale, europeo e Lombardia (oltre alla Tre Valli Varesine) nelle tre settimane successive.

Concludiamo con la Milano-Sanremo, che Pogacar ha corso cinque volte, più di qualunque altra gara che non sia ancora riuscito a vincere. La maledizione della Classicissima sta costringendo Tadej a inventarsi ogni anno qualcosa di nuovo, regalandoci edizioni memorabili (su tutte quella di quest’anno). Il debutto dello sloveno nella prima monumento dell’anno risale al 2020, quando la gara si è corsa ad agosto: risultato finale un dodicesimo posto, nel gruppetto che si è giocato il podio alle spalle di Van Aert e Alaphilippe.

Poi, dopo un anno di pausa, il primo vero e proprio assalto alla Classicissima, nel 2022: ripetuti scatti sul Poggio, senza però fare la selezione, e un quinto posto in via Roma mentre festeggiava il connazionale Mohoric. Un solo attacco sul Poggio nel 2023: Tadej però non ha saputo rispondere al contrattacco di Van der Poel ed è finito ai piedi del podio, battuto anche da Ganna e Van Aert. Nel 2024 Van der Poel ha chiuso su entrambe le azioni dello sloveno sul Poggio, e poi si è messo a disposizione di Philipsen: in volata Tadej ha chiuso terzo alle spalle del belga e di Matthews. Infine la spettacolare edizione 2025: gli scatti sulla Cipressa, il terzetto con Van der Poel e Ganna, l’olandese sempre incollato alla ruota dello sloveno, lo sprint finale in via Roma con Tadej ancora terzo. La Sanremo, anche in questo 2025, è stata l’unica monumento a non concludersi con una cavalcata solitaria: e adesso già ci pregustiamo l’edizione 2026…












