Alla Veneto Classic hanno salutato due pilastri del ciclismo: De Marchi e Brambilla

Brambilla e De Marchi hanno chiuso la carriera alla Veneto Classic 2025
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Con la Veneto Classic non solo si è chiusa la stagione 2025, ma anche due carriere di corridori che hanno segnato il ciclismo degli ultimi 15 anni: Alessandro De Marchi e Gianluca Brambilla.

Alessandro De Marchi, lo ha sempre detto lui stesso senza un minimo di rammarico, ha vinto poco. Ma quello che ha vinto, aggiungiamo noi, è sempre stato di rilievo. La prima vittoria individuale è arrivata al Giro del Delfinato del 2013, nell’ultima tappa. Poi alla Vuelta di Spagna nel 2014, 2015 e 2018, ha vinto il Giro dell’Emilia nel 2018, la Tre Valli Varesine nel 2021 e una tappa al Tour of the Alps 2024. A queste si aggiungono diverse cronometro a squadre tra cui il titolo europeo nel Mixed Relay nel 2021 e quei due giorni in maglia rosa al Giro d’Italia nello stesso anno.

Di Alessandro De Marchi ricorderemo il suo grande spirito di squadra, ma soprattutto l’impegno sociale che ha sempre messo nella tutela dei soggetti più deboli della strada. E ancora, ricorderemo la sua voce schietta, sincera, ma sempre pacata ed educata nel commentare l’evoluzione del ciclismo nell’ultimo decennio.

Gianluca Brambilla è diventato professionista nel 2010, un anno prima di “Dema”. In carriera ha avuto l’opportunità di vestire maglie importanti: da quella della Colnago – CSF Inox alla Omega Pharma – Quick-Step (oggi Soudal Quick-Step), fino alla Trek-Segafredo per chiudere con la Q36.5 Pro Cycling Team.

Brambilla, che conta oltre mille giorni di gara nel corso della sua carriera, ha tra i suoi momenti salienti l’aver indossato la maglia rosa al Giro d’Italia 2016, dopo aver vinto una tappa. Nello stesso anno ha vinto anche una frazione alla Vuelta di Spagna e il Trofeo Pollenca, e poi nel 2021 tappa e maglia al Tour des Alpes Maritimes et du Var.

«Da bambino guardavo il Giro e vedevo la maglia rosa, poi nel 2016 ho vinto una tappa al Giro e ho indossato la maglia rosa. La mia famiglia e mia figlia, che all’epoca era neonata, era venuta a trovarmi: è stato un sogno che si è avverato», ha ricordato Brambilla.