Al Giro del Veneto, Isaac Del Toro ha chiuso in bellezza, e con un’altra perla, la sua annata. Dopo la gara, il messicano ha confermato che si trattava del suo ultimo appuntamento stagionale, e che adesso si concederà un po’ di meritato riposo dopo una stagione molto stancante.
Alla domanda sui 95 successi della sua UAE Team Emirates-XRG in stagione, Del Toro ha risposto con un sorriso e una battuta ai colleghi di SpazioCiclismo: «Qual è il limite? Non lo sappiamo. Vedremo come andranno i compagni di squadra in Cina al Tour of Guangxi e qui domenica alla Veneto Classic. Già così è un risultato molto importante».
Il vicecampione del Giro d’Italia ha poi condiviso una riflessione su cosa significhi correre nella stessa squadra di un fenomeno assoluto come Tadej Pogacar. «Fare le gare con Pogacar fa correre in modo molto diverso. È incredibile poter lavorare e correre con un corridore come lui. La squadra mi ha sempre lasciato libero per fare a modo mio, ma essere con lui mi ha permesso di imparare tante cose. E anche quando sono in difficoltà, voglio aiutarlo il più possibile, così può ottenere altri risultati importanti».
Parlando del suo sviluppo, il ventunenne ha rivelato dettagli interessanti sulla sua gestione. «Penso che il corpo stia rispondendo anche meglio di quanto ci potessimo aspettare a inizio stagione. Sono in una crescita più veloce del previsto. Sicuramente se continuassi a correre potrei migliorare ancora, ma quando la testa è stanca non c’è tanta voglia e penso sia meglio aspettare un po’ e recuperare».
E svela la ricetta del suo successo: «Ho solo 21 anni, da parte mia, della squadra e del mio preparatore non c’è l’intenzione di farmi allenare troppo. Penso di essere uno di quelli che fa meno ore di allenamento nella mia squadra. Lo facciamo per aspettare il futuro, perché ho solo 21 anni e tutti vogliamo che io abbia ancora molta voglia di allenarmi e fare le gare quando ne avrò 25. Non mi dispiace che sia finita la stagione, sono contento che finisca così».












