Alla Coppa San Daniele, Lorenzo Finn non ha tradito le attese e ha conquistato la vittoria in solitaria. Un dettaglio, però, non è sfuggito agli appassionati: il genovese, pur avendo conquistato il mondiale Under 23 in Ruanda due settimane fa, ieri non ha indossato la maglia iridata. Perché? Il motivo è molto semplice: la Coppa San Daniele è una gara di categoria 1.2 ME, e dunque non è aperta solo agli Under 23 ma anche agli elite (i non professionisti nati prima del 2003) e, in linea teorica, anche alle squadre Professional (anche se ieri, al via della Coppa San Daniele, non ce n’era nemmeno una).
Nel regolamento UCI relativo alle gare 1.2 e 2.2 in Europa, leggiamo infatti che a queste prove sono ammesse:
- Formazioni Professional del Paese che ospita la gara: ieri, come detto, non ce n’erano, ma per esempio al Trofeo Città di Brescia era iscritta la VF Grup-Bardiani-CSF Faizanè, oppure l’anno scorso Jakub Mareczko ha vinto il Circuito del Porto con la maglia della Corratec;
- Formazioni Professional straniere (massimo due);
- Formazioni Continental, incluse le varie Development tra cui la Red Bull-Bora-hansgrohe Rookies con cui corre Finn;
- Formazioni professionistiche ciclocross;
- Formazioni regionali o di club, come ad esempio lo Swatt Club o la Solme-Olmo.
Per quanto riguarda Finn, invece, lo potremo vedere con l’iride nelle gare riservate agli Under 23. Quali? Nel calendario italiano, possiamo citare il Trofeo Piva, San Vendemiano, il Giro del Belvedere, il Recioto, il Liberazione, il GP Industrie del Marmo, la Coppa della Pace, il Giro Next Gen, il Valle d’Aosta, Poggiana, Capodarco, la Ruota d’Oro e il Lombardia Under 23. Possiamo aggiungere, in campo internazionale, gli appuntamenti della Nations’ Cup (Orlen Nations Grand Prix, Corsa della Pace e Tour de l’Avenir), oltre ovviamente ai campionati nazionali ed europei di categoria (e infatti in Francia la scorsa settimana Lorenzo indossava la maglia di campione del mondo).
Con ogni probabilità, quindi, nel 2026 le occasioni in cui vedremo un Finn iridato saranno molte: il classe 2006, tra l’altro, è il primo campione del mondo Under 23 a non passare subito professionista da Kristoffer Halvorsen, vincitore del mondiale 2016.












