Prende sempre più corpo la possibilità che dal 2030 il ciclocross entri a far parte del programma dei Giochi Olimpici invernali.
Dopo la rassegna a cinque cerchi del 2026 che vedrà protagonista Cortina, quella del 2030 dovrebbe essere in Francia. È lì che per la prima volta i ciclocrossisti potranno ambire a una medaglia olimpica.
Questa introduzione dovrebbe andare di pari passo con quella della corsa campestre. A infondere fiducia in questa possibilità è stato Sebastian Coe: il “David Lappartient” dell’atletica, ossia il presidente di World Athletics.
«Penso proprio che ci siano grandi possibilità perché la corsa campestre e il ciclocross entrino nel programma olimpico – ha detto in un’intervista concessa al Guardian – È il momento giusto per pensarci, anche alla luce del fatto che la nuova presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Kirsty Coventry, è molto determinata a guardare in maniera diversa al programma e, soprattutto, a trovare la giusta miscela fra i Giochi invernali e quelli estivi».
Coe ha aggiunto: «Ne ho parlato recentemente con Lappartient e abbiamo già un progetto provvisorio per far sì che le gare di ciclocross e di corsa campestre si svolgano nello stesso luogo. Servirà una modifica alle carte olimpiche, perché gli sport dei Giochi invernali si devono svolgere, secondo le attuali norme, sulla neve o sul ghiaccio. Ma sia la campestre che il ciclocross sono sport invernali e avrebbero molto più senso in quel contesto. Ma so che si sta valutando anche lo spostamento di qualche sport che si svolge al coperto e che fa parte attualmente del programma estivo in quello invernale, come il judo».












