
«Non ci sarà il tuo nome in classifica, ma con il tuo lavoro puoi rendere possibile qualcosa di grande». Sta tutto in questa frase di Alice, la moglie di Simone Consonni, l’essenza dell’ultimo uomo.
Un lavoro spesso silenzioso ma totalmente fondamentale per costruire la vittoria di uno sprinter. Quello tra Milan e Consonni è un sodalizio che non può rompersi. Serve fiducia estrema e amicizia profonda per costruire dei successi importanti che sì, sulla carta sono di uno, ma nel profondo sono anche dell’altro.
«Può essere la tua tappa, non perché arrivi primo ma perché puoi essere tu a farci arrivare qualcun altro. E lo fai come solo i grandi sanno farlo. So cosa ci vuole per fare quello che fai: lucidità, visione fredda, coraggio silenzioso e cuore disciplinato».
«La cosa che mi rende tanto orgogliosa è che so che spingerai come se fosse per te pur sapendo che non sarà così. Eppure in questo gesto c’è tutta la grandezza tu: non sei solo uno che arriva ma sei uno che costruisce. Quando sarai lì a fare il tuo lavoro non pensare solo alla forza con cui lo fai, ma pensa anche all’amore che ci metti. In un mondo dove tutti vogliono arrivare i primi tu sei l’uomo che sa quando è il momento di fermarsi per lasciare vincere qualcun altro. Mi rendi orgogliosa ogni giorno».











