Un salto in azienda. Pietro Santini: «Saldavo tubi ma poi, quasi per caso, mi si è aperto un mondo» (VIDEO)

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Ha fondato la Santini Maglificio Sportivo nel 1965 e poi giorno dopo giorno, anno dopo anno, ha esteso la sua azienda raggiungendo traguardi a dir poco straordinari. Il Cavalier Pietro Santini, classe 1942, ci accoglie nel suo ufficio raccontandoci il lungo cammino di una meravigliosa avventura cominciata quasi per caso (saldava tubi in una acciaieria del bergamasco).

L’addio al vecchio lavoro e il coraggio di avviarne uno nuovo, da zero, in un piccolo garage a Dalmine. I primi lavori a maglia, la passione per il ciclismo che lo porta a specializzarsi negli indumenti per corridori, le divise per le squadre regionali: lana, nylon, lycra e poi il grande salto nel ciclismo che conta con le storiche maglie della Peugeot di Thevenet, della Vie Claire di Bernard Hinault, della Mercatone Uno di Marco Pantani (quella della storica doppietta Giro e Tour nella stessa stagione) e poi la “galattica” Mapei degli anni ‘90 per arrivare (a partire dal 1988) a realizzare le maglie iridate dei campioni del mondo. Quindi le tante rose del Giro, la “roja” della Vuelta e la leggendaria maglia gialla del Tour de France che Santini firma dallo scorso anno.

Ascoltare il fondatore dell’azienda bergamasca è un po’ come entrare in un libro di storia, farne parte rivivendo (a bocca aperta) mezzo secolo di avventure e imprese, aneddoti e curiosità. E allora premi play e guarda il video dell’intervista che il Cavalier Pietro Santini ha concesso in esclusiva a Bicisport e che adesso vi proponiamo sul nostro canale YouTube!