In queste settimane si è parlato molto dei possibili protagonisti del Giro d’Italia 2024. Una volta svelato il percorso, infatti, molti corridori si sono dichiarati interessati a partecipare alla prossima edizione della corsa rosa, ma sono arrivate anche diverse defezioni. La Jumbo-Visma, ad esempio, ha già fatto sapere che con Vingegaard punterà tutto sul Tour de France, alla ricerca del tris, decidendo di utilizzare il Giro per far fare esperienza ai giovani nelle corse da tre settimane.
A confermare questa indiscrezione è stato Merijin Zeeman, direttore sportivo del team olandese, il quale a Met Open Vizier ha dichiarato: «Al Giro 2024 vogliamo portare i giovani più talentuosi e promettenti che abbiamo, con l’obiettivo di fargli fare esperienza in un grande Giro. Per questo entrare nei primi dieci della classifica generale sarebbe già un bel risultato per noi. Sicuramente puntare alla vittoria del Giro non è un obiettivo realistico, soprattutto per ragazzi così giovani».
Il manager olandese non ha voluto fare nomi, ma vedendo la rosa del team giallo-nero il primo corridore che viene in mente con queste caratteristiche è il norvegese Johannes Staune-Mittet. Il 21enne scandinavo sarà promosso dal team Development a quello WorldTour la prossima stagione e nel 2023 ha già vinto una maglia rosa, quella del Giro Next Gen, da lui dominato. Tra gli altri giovani del team che potrebbero provare a far classica nella corsa a tappe italiana ci sono Thomas Gloag (2001 britannico, che quest’anno ha già corso il Giro al servizio di Roglic) e Ben Tulett (anch’essa promessa inglese arrivata dalla Ineos-Grenadiers), oltre che corridori più esperti, ma mai partiti per far classifica al Giro come Matteo Jorgenson (24enne statunitense), Attila Valter (25enne ungherese) e Milan Vader (27enne olandese).
Zeeman ha fatto capire che se con Vingegaard la Jumbo punterà al Tour e con Kuss alla Vuelta, al Giro non ci sarà un grande capitano per puntare alla classifica. Quest parole, però, non escludono del tutto la presenza di van Aert alla corsa rosa per provare a vincere le tappe: «Nel 2023 ci è riuscita la tripletta, ma all’inizio della stagione non avevamo l’obiettivo di vincere tutti e tre i grandi Giri. L’idea era puntare con Primož Roglič al Giro e con Jonas Vingegaard al Tour. La Vuelta è venuta da sola, soprattutto grazie alla grande condizione dei nostri ragazzi nel finale di stagione. Avendo dovuto salutare Primož, però, quest’anno non possiamo più puntare al successo del Giro, perché al momento non abbiamo un sostituto già pronto. Senza di lui, comunque, avranno più spazio i giovani per crescere. Roglič era molto esigente e questo suo aspetto ci ha portato a raggiungere un livello più alto di squadra. Ora tocca ai giovani mantenere quello standard, ma diamogli tempo di crescere».
Il ds del team neerlandese conclude dicendo: «Più una stagione è ricca di successi, più diventa incerta quella successiva. La storia è piena di esempi di squadre che una volta arrivate al loro picco hanno visto le cose andare solo peggio. Noi vogliamo evitarlo. Inoltre, sappiamo che ci sono cose che possiamo migliorare, quindi ci saranno dei cambiamenti nel gruppo degli allenatori e porteremo anche nuovi punti di vista all’interno della squadra, per guardare alle cose con occhi più freschi. Dobbiamo assicurarci che in squadra ci sia sempre competizione e che, per esempio, Vingegaard non si senta sempre sicuro del suo ruolo. Perché anche lui può perdere il posto se le sue prestazioni calano. Se le cose vanno via troppo facili, prima o poi finisce male».