Fusione Jumbo-Soudal, Lefevere svela tutto, anche il futuro di Evenepoel: «Lunedì ne sapremo di più»

Lefevere
Patrick Lefevere, team manager della Soudal-QuickStep, al Giro d'Italia 2023
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Patrick Lefevere ha parlato nella sua rubrica a Het Nieuwsblad, fornendo diversi dettagli sulla possibile fusione tra Jumbo-Visma e Soudal-QuickStep. Il manager ha affermato che già prima del Tour de France le squadre si sono incontrate per parlare di una futura unione, tanto che era stata firmata una lettera di intenti.

«Zdenek Bakala, azionista di maggioranza della Soudal-QuickStep, si è incontrato con Robert Van der Wallen, membro del consiglio di vigilanza della Jumbo-Visma. Si andava d’accordo, ma nel frattempo c’era anche insoddisfazione nei confronti della nostra squadra, che non andava così bene».

C’è stato poi un secondo colloquio a Vienna nel giorno della penultima tappa del Tour de France. «Abbiamo parlato un’ora e c’era anche Richard Plugge, il GM della Jumbo, poi siamo tornati a Parigi. L’intenzione era quella di creare una costellazione in cui Bakala, Van der Wallen e Richard Plugge avrebbero diviso le azioni. Io avrei venduto la mia parte».

Un passo indietro dunque per Lefevere? «Se Plugge diventerà amministratore delegato, spetterà a lui risolvere i problemi urgenti. Non più io. Non è ancora stata stabilita la possibile struttura del team, ci sono incontri con avvocati e consulenti. L’intenzione è che Remco Evenepoel resti in squadra, infatti ho chiesto a quelli della Jumbo-Visma di parlare con lui. Hanno parlato…».

Come sappiamo però entro il 15 ottobre bisognerà mandare all’Uci i principali dettagli. «Dopo la lettera di intenti tutto si è trascinato troppo a lungo. Bakala sta volando in Europa ed entro lunedì dovrebbe esserci più chiarezza». Anche perché l’entrata in ballo di Amazon sembra aver spostato gli equilibri. «Con Soudal, Quick-Step e Visma ognuno può trovare il proprio posto in modo proporzionato. Con Amazon come quarta parte questo non è più possibile. Per quanto ne so, la settimana scorsa non si parlava del loro arrivo», ha ammesso Lefevere.