VUELTA 2023 / Dainese: «Non dovevo nemmeno essere qui, spero nella tappa di venerdì»

Dainese
Alberto Dainese della Dsm
Tempo di lettura: < 1 minuti

Per Alberto Dainese sono le ultime gare con la maglia della Dsm, prima di trasferirsi alla Tudor di Cancellara con Matteo Trentin, che lo prenderà sotto la sua ala. «Intanto devo dire che a questa Vuelta non dovevo nemmeno esserci – spiega – Era successo già per il Giro, l’ho saputo la settimana prima. Sostituisco Bevin, che ha avuto dei problemi fisici».

Alberto, dopo l’ultimo riposo come stai?

«Non male, ma ho avuto anche forme migliori. I primi due giorni ero a terra, venivo dalle temperature bassissime della Arctic Race of Norway, dove ho anche vinto una tappa, e l’ho pagata cara».

Secondo Cimolai è difficile fare gruppetto per la scarsa presenza dei velocisti.

«Che siamo pochi sprinter è vero, ma il livello è talmente alto che già sulla prima salita del giorno ci stacchiamo in tantissimi. Ai piedi del Tourmalet eravamo in 120, non è drammatica».

Pochi velocisti perché mancano le chance.

«Vero, ma il problema è un altro: io sono da solo, devo sgomitare molto e c’è un solo treno organizzato, quello della Alpecin. Tutti vogliono la ruota di Groves, ma alle sue spalle il gruppo è molto appallato».

Quale può essere la tappa migliore per te?

«Forse venerdì, la più piatta di tutte. Già a Madrid si dovranno fare i conti con le energie rimaste, verremo da un sabato con 4.400 metri di dislivello. E la frazione di Madrid non è piattissima. Un quarto e un settimo posto non sono i miei risultati, ma fare meglio non era semplicissimo».