Remco Evenepoel ha superato un finale frenetico di tappa, ieri alla Vuelta, finalmente senza guai. Il leader della corsa è stato attento negli ultimi chilometri e ha tagliato il traguardo al dodicesimo posto. È la sua seconda Vuelta, ma conosce già bene il percorso.
«Prima strade larghe e poche curve, poi un finale frenetico: è stata una tipica tappa per velocisti della Vuelta», ha raccontato. «Io e la squadra eravamo perfettamente posizionati in finale. Mi hanno tenuto fuori dai guai negli ultimi 6-7 chilometri. Mi hanno portato tra i primi quindici nell’ultimo chilometro, sono loro grato per questo. Hanno svolto il loro compito in modo superbo. Non sai mai quando si creerà un gap e perderai qualche secondo. Sapevamo che gli ultimi 5 chilometri erano pieni di rotatorie, piuttosto tecnici. Per fortuna al mio fianco ho ragazzi bravissimi ed esperti come Mattia Cattaneo e Casper Pedersen. Mi hanno tenuto perfettamente davanti».
Il leader della Soudal-Quick Step torna sulle conseguenze di quanto successo ad Andorra. «Non ho sentito nulla dopo la caduta. È andato tutto bene. Era caldo. Il dottore ha ricucito il buco, sono stato ben curato e ho dormito bene. Voglio sottolinearlo il meno possibile».
Dopo la vittoria di tappa di lunedì, Evenepoel aveva detto di voler rinunciare temporaneamente alla maglia rossa, soprattutto a causa del cerimoniale dopo le tappe, che porta via moltissimo tempo. Si è candidato il connazionale Uijtdebroeks. «Cian vuole prendere la maglia? Perché no, ehi. Se vuole. Possiamo provarci».