Remco Evenepoel è uno dei corridori più attesi della prossima Vuelta di Spagna. Dopo la delusione del Giro d’Italia, finito dopo 9 tappe a causa della positività al Covid, il belga arriva alla corsa spagnola con tanta voglia di rifarsi, oltre che da campione in carica. «Per me quest’anno penso che sarà una Vuelta più complessa. Sia perché sono il campione in carica e avrò le pressioni che comporta questo ruolo, sia perché a inizio stagione non era l’obiettivo. Venire qui è stata una scelta last minute e quindi non ho impostato l’anno mentalmente e fisicamente su questa corsa», ha detto il belga classe 2000 in un’intervista di Sporza.
Evenepoel ha poi continuano rivelando quando è stata presa la decisione di partecipare alla Vuelta. «No. Non è stato dopo il ritiro dal Giro, ma abbiamo deciso insieme la squadra di correre in Spagna solo all’inizio di luglio. Per questo ho avuto una preparazione non adattissima per una corsa di tre settimane. Subito dopo la Coppa del Mondo c’è stato un ultimo allenamento in quota per sistemare la forma. Ma tutto ciò non è stato facile. Per il Giro ho seguito un programmato corretto e ho avuto un avvicinamento più tranquillo ed equilibrato. Mentre per questa corsa spagnola è stato tutto piuttosto frenetico».
Alla domanda come ti senti fisicamente la risposta è stata: «I Campionati del mondo a cronometro mi hanno dato una buona impressione. Ho dovuto mettere a punto alcuni dettagli e lavorare sul mio peso. Ma ora sto bene. Sono stato in alta quota per preparare la Classica di San Sebastian e la Coppa del Mondo. Una volta finita la manifestazione sono tornato a casa, ma il giorno dopo ero di nuovo sull’aereo per un nuovo ritiro ad Andorra, per rifinire la condizione“.
Nei giorni scorsi il belga aveva detto che non sarà fondamentale prendere la maglia rossa nelle prime dieci tappe: «La nostra attenzione sarà rivolta soprattutto sulla 13esima e sulla 14esima tappa nella seconda settimana, poi sulla 17esima e sulla 18esima frazione nell’ultima. Ovviamente non voglio sottovalutare i primi 10 giorni, anche quelli sono difficile per altri aspetti, ma non lo sono come l’anno scorso e quindi non ha senso sprecare energie fondamentali troppo presto. In questa Vuelta ci saranno grandi battaglie, ma per me e la mia squadra sarà fondamentale soprattutto che non accada nulla nella prima settimana. Spero di poter avere un impatto soft con la corsa e far crescere la condizione nelle prime tappe, per essere sul pezzo nelle ultime due settimane».
Remco parla della guerra di nervi, non solo di gambe, che dovrà affrontare soprattutto contro la coppia della Jumbo-Visma: «Non perdo il sonno per questo. Spero che il mio livello sia vicino alla versione Tour di Jonas, che sicuramente replicherà qui. Se avrò quella gamba penso di poter competere anche in 2 vs 1. La strategia ovviamente non sarà quello di andare sempre dietro a tutti e due. Se uno dei due sarà così forte da andarsene non dovrò sempre rispondere io. Bisogna anche sperare che siano altri corridori che gli andranno dietro. Sarà fondamentale trovare la collaborazione di altri uomini per un obiettivo comune. Jonas e Primoz sono 2 dei 3 migliori corridori da classifica generale in circolazione al momento. Ma questo è ciò che lo rende emozionante e divertente questa sfida. Non vedo l’ora di misurarmi con loro. Anzi io ho già in mente la sfida dell’anno prossimo al Tour de France dove loro punteranno a fare la tripletta e noi andremo per fare un bel risultato. Ma prima testa a questa Vuelta».
Il capitano della Soudal Quick-Step si sta anche divertendo in questo pre-corsa e negli scorsi giorni è stato sorpreso a girare video per il suo Canale YouTube: «Ho registrato alcuni fotogrammi per un video sulla Vuelta che spero sarà disponibile tra 4 settimane. È qualcosa di completamente diverso da un documentario serio. Sarà piuttosto qualcosa di giocoso (ride)».