Si svolgeranno dal 21 al 29 settembre 2024 i prossimi mondiali di ciclismo e paraciclismo su strada, e sarà Zurigo a organizzarli per la quarta volta nella sua storia. A Glasgow sono stati presentati per la prima volta i profili altimetrici delle gare iridate, che favoriranno i corridori completi.
Il presidente dell’UCI David Lappartient ha elogiato il lavoro svolto in Svizzera dal comitato organizzatore. «Abbiamo davvero sentito la passione per il ciclismo a Glasgow. Sono convinto che sarà lo stesso a Zurigo. E con i percorsi previsti avremo uno spettacolo paragonabile a quello vissuto in Scozia».
Da buon politico – Lappartient è anche sindaco del comune bretone di Sarzeau, nonché candidato alla presidenza del comitato olimpico francese – David Lappartient ha sottolineato l’importanza dei prossimi Mondiali per l’UCI, la cui sede è ad Aigle. «Quando attribuiamo un evento alla Svizzera, sappiamo come Federazione Internazionale che tutto sarà organizzato bene e seriamente. Sarà così a Zurigo e anche nel 2025 durante i Campionati Mondiali di Mountain Bike in Vallese».
I due specialisti svizzeri delle cronometro, Stefan Küng e Stefan Bissegger, hanno assistito alla presentazione, e Küng non ha nascosto il suo entusiasmo. Conosce molto bene il percorso della crono, lunga 46 km, che partirà dal velodromo di Oerlikon e prevede in particolare la salita del Pfannenstiel. «Potrei quasi elencare ogni angolo. È un percorso completo e interessante, molto più di quello scozzese», ha detto.
Le gare in linea partiranno da Winterthur o da Uster. Dopo un avvicinamento più o meno lungo a seconda della categoria, i corridori si ritroveranno su un circuito di 27 km che comprenderà due salite significative. Gli uomini élite dovranno completare sette giri di questo circuito. La gara sarà lunga 280 km con un dislivello di 4500 metri.
I velocisti puri non avranno alcuna possibilità, dice Küng. «Un percorso del genere, che è abbastanza simile a quello di Glasgow, sembra rivolto agli specialisti delle classiche. Ma dovranno fare i conti con noi svizzeri».