MONDIALI 2023 / Romele: «Mi dispiace soprattutto per Amadori, ce ne vorrebbero mille come lui»

Alessandro Romele ai Mondiali di Glasgow 2023
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Alessandro Romele era uno dei registi in corsa di Amadori, uno di quelli che intuisce prima degli altri dove e come la corsa possa andare a finire. Al Liberazione, con un saggio di improvvisazione e gestione dello sforzo, mise tutti nel sacco.

«A dire la verità non avevamo un piano ben preciso – spiega Romele – Dovevamo rimanere cauti nel tratto in linea, e Belletta è stato bravissimo a ricucire e a contenere, e poi sbizzarrirci nel circuito di Glasgow».

Purtroppo una caduta ti ha messo fuori gioco.

«Ho dovuto aspettare troppo tempo per cambiare bici e un percorso del genere non perdona, quando si perdono troppi secondi non si rimonta».

Eppure hai ugualmente portato a termine la prova.

«Sì, perché stavo molto bene e l’idea di ritirarmi non mi piaceva. Alla fine l’ho presa come un’esperienza, sono pur sempre ad un mondiale con la maglia azzurra. Ma temo che per gli ordini d’arrivo io risultati ritirato (invece viene dato 50° a 8’16” da Laurance, ndr), sulla bici con cui ho tagliato il traguardo non c’è il chip e non so se hanno preso il dorsale. Mi era già successo alla Roubaix, me ne farò una ragione».

Qual è il rimpianto più grande?

«Non aver avuto la possibilità di dimostrare il nostro reale stato di forma. Eravamo forti, compatti, ambiziosi. Volevamo vincere. E mi dispiace soprattutto per Amadori, un grandissimo tecnico che ha tanto da insegnare. Ce ne vorrebbero mille come lui».

Prossimi obiettivi?

«L’Avenir, magari si può provare a conquistare una tappa. Di sicuro questa stagione è stata ottima e rispetto alla scorsa ho fatto dei notevoli passi avanti, ma aggiungere un’altra ciliegina sarebbe ottimo».