Geraint Thomas, secondo al Giro in cui ha vestito la maglia rosa fino alla penultima tappa, si sta godendo un periodo di riposo ma rientrerà in gara tra meno di un mese. Lo ha annunciato lo stesso corridore della Ineos Grenadiers nel suo podcast Watts Occurring: il gallese, 37 anni, si rivedrà infatti ai Campionati Nazionali britannici (21-25 giugno), che in passato ha vinto sia a crono che in linea.
«I Campionati Nazionali saranno la mia prossima gara e non vedo l’ora», ha detto Geraint, che guarda anche ai mondiali che si correranno in Scozia, a Glasgow, ad agosto. «Sono nel Regno Unito e dunque saranno il prossimo obiettivo. Forse si potrebbe puntare alla cronometro. Poi forse correrò la Vuelta, ma questo lo vedremo. Ho già fatto la Vuelta una volta e non è stata una bella esperienza, quindi sarebbe bello andare a farne una migliore».
Prima del Giro, Thomas aveva parlato del suo futuro, anticipando che vorrebbe correre ancora per un paio di stagioni e che proprio dopo il Giro aveva intenzione di sedersi a un tavolo con i manager della Ineos per parlarne nel dettaglio.
Thomas è tornato anche su uno dei momenti chiave del Giro, quello del cambio bici ai piedi del Monte Lussari. Thomas quel giorno ha scelto di cambiare non solo la bici, ma anche il casco. Il casco single-start è stato sostituito con un casco da bicicletta “normale”.
«Dopo 10 km, all’inizio della salita, ero indietro di due secondi, il che è stato un piccolo impulso perché avevamo cambiato il casco. C’era stata una discussione al riguardo: dovremmo farlo, non dovremmo», ha raccontato l’ex vincitore del Tour. «I nostri scienziati hanno detto che avrei perso circa 250 grammi, ottenuto più ventilazione e non mi sarei surriscaldato. Ci vorranno circa sei-sette secondi per fare il cambio e lo compenserai durante la salita, dicevano. Se la strada fosse un po’ più lunga, recupereresti il tempo perso. Abbiamo pensato: non importa, facciamolo. E così lo abbiamo cambiato».