«E se Tadej Pogacar non fosse caduto?». Dopo l’ultima Liegi-Bastogne-Liegi ce lo siamo chiesto tutti, ma è impossibile dare una risposta quando il campioncino belga con l’iride sulla schiena ha compiuto un lavoro con i fiocchi e quando, inevitabilmente, lo sloveno è caduto per davvero.
Con la frattura dello scafoide il recupero è stato preso con la dovuta calma, fino ad arrivare a maggio quanto l’attività di Tadej si è intensificata. Sui social ha aggiornato tutti gli appassionati circa le sue condizioni. Pare che si stia dedicando al mantenimento della forma – per quanto possibile – lavorando in casa con esercizi a corpo libero e per le vie del Principato di Monaco saltando da un gradino all’altro. Insomma l’agilità non gli manca, ma quello che i fan di tutto il mondo vogliono sapere è: sarà in grado di lottare al Tour come ha sempre fatto?
Sicuramente gli appassionati vivranno le settimane in vista del Tour con ancora più apprensione di sapere quanto dura sarà la sfida tra i due duellanti: il danese Vingegaard e lo sloveno Pogacar.
Ma noi vogliamo donare al fuoriclasse del ’98 il beneficio del dubbio e per questo ci fidiamo delle parole del suo diesse Andrej Hauptman che conferma il piano di allenamento adattato alla situazione infortunio e che aggiunge «presto proverà a tornare in bici all’aperto – per ora solo rulli».
Andranno poi insieme a esplorare le tappe del Tour e noi non possiamo che sperare di vedere Pogacar in un’agguerrita lotta con i suoi avversari!
