GIRO D’ITALIA 2023 / Reverberi su Zana: «Sul suo talento non ho dubbi, ma poteva vincere anche rimanendo con noi»

Reverberi
Roberto Reverberi al Tour of Oman 2022
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Quando lo scorso anno si seppe che Filippo Zana aveva ormai firmato per la Jayco-AlUla, Roberto Reverberi storse il naso: era contento per il ragazzo, ma in cuor suo credeva che almeno un’altra stagione di gavetta alla Green Project non gli avrebbe fatto male.
«Qualcuno – dice Reverberi – ha scritto che a differenza delle passate edizioni Zana va in fuga per vincere e non per far vedere la maglia. Sbagliato, noi non lo mandavamo allo sbaraglio nelle tappe di pianura, ma in quelle in cui si sapeva che avrebbe potuto mettersi in mostra. Non siamo dei dilettanti».

Roberto, immaginavi che ieri potesse vincere?

«Sì, l’avevo pronosticato proprio alla partenza ad Allocchio. Si vedeva che stava bene e che scalpitava, l’altro giorno il suo forcing sul Bondone per Dunbar quasi metteva in croce anche Roglic, Thomas e Almeida».

Qual è stata la tua prima reazione ieri?

«Ci siamo attaccati al clacson come se avesse vinto uno dei nostri. Nessun malessere tra noi e lui, ognuno prende le proprie decisioni ma un certo rapporto rimane».

Al Giro ha goduto di una certa libertà.

«È vero, la Jayco è stata brava a intuire la sua brillantezza e la sua voglia di vincere, anche se non ci voleva troppo. Alla fine Dunbar non ha bisogno di troppi compagni vicino, può benissimo rimanere sulle ruote di Uae, Jumbo e Ineos».

Sei ancora convinto che un anno in più con voi poteva fargli bene?

«Male no di sicuro, ma di certo ha trovato una bella realtà che crede in lui e che gli ha permesso di preparare il Giro come si deve. Non per superbia, ma io dico che questo Zana una tappa al Giro l’avrebbe potuta vincere anche rimanendo con noi».

Ci avete sempre creduto.

«Assolutamente sì, tant’è che infatti lo scorso anno al campionato italiano gli abbiamo messo in mano le chiavi della squadra correndo come dei diavoli pur di favorirlo e portarlo nel finale nelle condizioni migliori per provare a vincere».

Che corridore può diventare?

«Ha un bel futuro davanti. È forte in salita, abbastanza veloce a ranghi ristretti, non sente la tensione e la notte dorme bene. Centrare una frazione nella terza settimana è indicativo, vuol dire che recupera bene. Le brevi corse a tappe già gli si addicono, per quelle più lunghe deve ancora crescere».

In quali aspetti?

«Deve adottare la mentalità del leader che punta alla classifica generale, deve imparare a rimanere concentrato per tre settimane consecutive. Deve anche migliorare nelle cronometro, ma il vecchio Zana nella prima avrebbe preso tre minuti, invece ne ha accusati due. È già sulla buona strada».