GIRO D’ITALIA 2023 / Le salite di oggi: Passo del Sempione

Giro d'Italia
Il Passo del Sempione tra Svizzera e Italia verrà affrontato oggi dal Giro d'Italia
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Da Sierre a Cassano Magnago, tappa per velocisti di 194 chilometri al Giro d’Italia che presenta nel percorso un solo Gran Premio della Montagna, quello del Passo del Sempione. Lo analizziamo insieme…

Passo del Sempione

Quella di Verbania è la penultima giornata del Giro d’Italia del 1952. I giochi sono ormai fatti. Il tappone che parte da St.Vincent comprende due over 2000, il Gran San Bernardo e il Sempione, ma si afferma un patto di non belligeranza e la giornata delude così le attese. In prossimità della vetta del Gran San Bernardo si avvantaggia Bartali, ma il suo allungo non ha alcuna velleità. Al Gran premio della montagna il toscano ha soli  15” di vantaggio su Coppi, Astrua e sul resto dei migliori. Il gruppo presto si ricompone. Dopo Briga, a metà del Simplonpass, scatta il francese Geminiani, lo seguono Barducci e Rossello. Sulla cima, spazzata da un vento impetuoso, il transalpino, ormai saldamente al comando della classifica degli scalatori, anticipa di misura Vittorio Rossello. A 53” passano Bartali, Barozzi e Astrua, appena più indietro la maglia rosa Coppi, avviato verso il suo quarto trionfo al Giro. All’arrivo lo svizzero Fritz Schär batte in volata Alfredo Martini, Barducci e Pezzi. 

Cugino di secondo grado del grande Ottavio, il trevigiano Emilio Bottecchia sfiora l’exploit nel 1957, tappa Sion-Campo dei Fiori. Attacca subito dopo il via insieme al francese Antonin Rolland, che stacca sulle prime rampe del Sempione, affrontato sotto una gelida pioggia. Al GPM ha un margine di 4’ sull’ex compagno di fuga e addirittura 11’ sul gruppo, preceduto dal velocista Rino Benedetti. Il vantaggio massimo raggiunge i 12 minuti, Bottecchia sembra farcela, ma sull’ascesa finale di Campo dei Fiori, sopra Varese, cede di schianto e a 4.000 metri dal traguardo il suo sogno svanisce dopo una fuga di 220 chilometri di cui 150 in solitaria. Il veneto Alfredo Sabbadin sfugge al controllo dei favoriti e vince a sorpresa la tappa. A 51” Gaul è secondo e conquista la maglia rosa. Il coraggioso Bottecchia arriva undicesimo a 3’01”. 

Nel Giro del 1963 Vito Taccone è scatenato: fa scorpacciate di traguardi della montagna e a Leukerbad, in Svizzera, vince la sua terza tappa consecutiva. Sul Passo del Sempione, affrontato da Domodossola, è primo Taccone davanti ad Adorni e Zancanaro; a 30” inseguono Carlesi, Balmamion e De Rosso. Al termine della lunga discesa. si forma in testa un folto drappello. Sulla salita finale di Leukerbad  rimangono in nove. Taccone brucia in volata Adorni, Zancanaro, De Rosso e la maglia rosa Balmamion. 

Si sale dal lato italiano anche nel 1965. C’è maltempo, nebbia, temperature gelide. A 6 chilometri dal passo scatta a sorpresa Ottaviani, gregario di Battistini. Partono all’inseguimento Zilioli e la maglia rosa Adorni, che iniziano così un serrato testa-a-testa. Superano il fuggitivo, mentre dietro di loro incalzano Balmamion, Bitossi, Battistini e Mugnaini. Al GPM Zilioli precede Adorni e Ottaviani; a 46” transita il gruppo di Balmamion. La sfida tra i due continua nella discesa, affrontata a velocità folle. Ottaviani si stacca, gli inseguitori rientrano sulla coppia di testa. Sulla salita finale che porta a Saas Fee, Bitossi rompe gli indugi, ma Adorni e Zilioli piombano su di lui. Zilioli è in giornata di grazia, piazza lo scatto decisivo e va a vincere con 16” di vantaggio su Adorni e Bitossi. Il torinese scavalca Gimondi e passa al 2° posto in classifica ma staccato ormai di 6’34” da Adorni. 

Quartultima tappa del Giro del 1985, Domodossola-Saint Vincent, lunga ma affrontata senza grande impegno. Pronti via, si sale subito al Passo del Sempione. Non c’è lotta. In cima il colombiano Montoya precede il connazionale Acevedo e lo statunitense Hampsten, ma sono tutti lì. La tregua prosegue sul Colle del Gran San Bernardo. La frazione si risolve in volata, con il successo di Francesco Moser sull’olandese Van der Velde, Chioccioli e Saronni. La maglia rosa Hinault, 11°, non ha difficoltà a controllare. 

Delude le attese anche la Aosta-Domodossola, quattordicesima tappa del Giro 2006. Fuga da lontano di un corposo drappello. Si scalano il Gran San Bernardo e nel finale il versante elvetico del Sempione, dove l’umbro Baliani precede il francese Casar e Tiralongo. La tappa viene vinta in volata dal colombiano Luis Felipe Laverde, che s’impone allo spagnolo Pérez Sánchez e a Tiralongo. Ivan Basso è saldamente maglia rosa.