GIRO D’ITALIA 2023 / Il parere di Bugno: «La tappa di ieri si poteva tranquillamente correre»

Bugno
Gianni Bugno, presidente del CPA dal 2010 al 2023 (foto: Luca Bettini/SprintCyclingAgency©2022)
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Fino a pochissimo tempo fa, prima che al suo posto venisse eletto Adam Hansen, era Gianni Bugno il presidente del Cpa, il sindacato internazionale dei corridori. E in situazioni come quella di ieri ci si è ritrovato più di una volta.

Gianni, che idea ti sei fatto?

«Che la tappa si poteva tranquillamente disputare per intero, non c’erano i presupposti per applicare l’Extreme Weather Protocol».

E allora perché è stata presa questa decisione?

«Chiedetelo ad Adam Hansen, il presidente è lui. Comunque il gruppo era d’accordo, quindi non c’è molto da dire. Secondo me non è stata una bella pagina di ciclismo, ma il parere che conta non è il mio».

Rischia di essere un precedente clamoroso: si è deciso di saltare la prima parte di tappa nonostante mancassero i requisiti per farlo.

«Sarà stata anche una decisione di buonsenso da parte di Rcs, ma dovreste parlare con loro. Quello che posso dire io è che si poteva correre, ma quasi tutto il gruppo ha deciso diversamente».

Non si poteva decidere prima e meglio?

«Guarda, io non dirò “mi dispiace” perché i corridori sanno com’è il loro lavoro e non ha senso lamentarsi troppo. Io credo che, temendo uno stop della tappa sulla Croix de Coeur, si sia deciso di alleggerire la frazione nella prima parte anche se non era ciò che i corridori avevano chiesto».

Ma perché fino a nemmeno troppi anni fa tutto questo non succedeva?

«Non ha senso parlare di trent’anni fa. Una volta non c’era nemmeno il Cpa, se è per questo. Pensiamo a far funzionare le cose adesso, non perdiamoci in ricordi».