GIRO D’ITALIA 2023 / I corridori hanno dovuto votare ieri sera, ecco perché si è arrivati a questa «tappetta»

Corridori Giro d'Italia 2023
I corridori che si consultano in attesa della decisione sulla tredicesima tappa del Giro d'Italia 2023 (credit: LaPresse)
Tempo di lettura: < 1 minuti

La tappa di oggi – nata disgraziata perché aveva già perso la Cima Coppi – doveva essere un tappone e invece è diventata una tappetta di 74,6 km. Ma che cosa è successo? Il percorso finale è frutto di un compromesso tra i corridori e la direzione del Giro, che voleva assolutamente mantenere la Croix de Coeur sul percorso. I corridori hanno votato ieri sera per invocare il protocollo per condizioni meteorologiche estreme. Che oggi non ci sono state. La protesta dei corridori contro la Croix de Coeur (la discesa in particolare) era giustificata e avrebbero dovuto essere chiari fin dall’inizio.

Lo ha ammesso lo stesso Adam Hansen, presidente del CPA, rispondendo su Twitter alle considerazioni di alcuni suiveur. «È vero, i corridori volevano partire dal via originario e non fare la Croix De Coeur perché quello era il momento della pioggia combinato con le temperature più fredde al momento della votazione».

Il risultato è stato strano: non si è fatta tutta la prima parte della tappa, che invece ai corridori stava benissimo, e si fa proprio la salita (e la discesa) che in gruppo volevano evitarsi. «Ci è stato detto di non decidere la mattina della gara, quindi la decisione è stata presa il giorno prima. Se non possiamo decidere la mattina e dobbiamo farlo il giorno prima, dobbiamo decidere in base al meteo del giorno prima. Poco prima dell’inizio – ha detto ancora l’australiano Hansen – è arrivata la controfferta. La maggioranza l’ha accettata, ma non era la loro idea originale. È stata un’idea di RCS per questo percorso. I corridori volevano il percorso completo senza la Croix De Coeur in base alle condizioni del tempo al momento della votazione».