Un inizio di Giro d’Italia silenzioso, come è solito essere. Joao Almeida non è certo un chiacchierone e in corsa non regala spettacolo, ma la sua regolarità e costanza lo hanno reso ormai da diversi anni uno dei protagonisti annunciati della corsa rosa. E i suoi obiettivi sono chiarissimi. «È stata una prima settimana positiva, ma non mi va bene questa posizione. A Roma voglio salire sul podio».
Probabilmente la UAE Team Emirates non viene considerata come dovrebbe. Il portoghese è quarto a soli 22″ da Thomas, Jay Vine è decimo un po’ più staccato. «Siamo una squadra attrezzata che è arrivata al Giro in buona forma. Io sento di avere buone gambe e così anche Jay, ma abbiamo anche McNulty, Ulissi e Covi che in salita mi possono dare una grande mano».
Almeida però non vuole sentirne di leadership condivise, vuole essere lui l’unico capitano della squadra. «Io sono il piano A, ma avere più opzioni nella seconda parte di corsa può aiutarmi ad allestire tattiche interessanti».
Sul ritiro di Evenepoel per Covid, invece, Almeida commenta così. «So cosa vuol dire rinunciare nel bel mezzo della battaglia per una positività, è frustrante. Sicuramente adesso dovremo stare più attenti, prendere delle precauzioni per tenerci lontano dai guai. La mia tattica comunque non cambia con o senza Remco».
Qualcuno ha parlato di una cronometro non all’altezza delle aspettative. «Ho perso un po’ troppo all’inizio nel tratto più tecnico, ma la seconda parte è stata migliore. Comunque la prova veniva alla fine di una settimana dura, anche se sulla carta non c’erano tappe troppo impegnative. La pioggia ha reso tutto più difficile».
Almeida è rimasto sorpreso dal duo Ineos. «Thomas e Geoghegan Hart saranno l’ago della bilancia della corsa. Entrambi hanno fatto una grandissima cronometro e ora si trovano in due nelle prime tre posizioni. Sarà difficile batterli, ma ci proveremo già a Crans Montana, il momento clou di questa seconda settimana».
