GIRO D’ITALIA 2023 / Il commento di Roglic: «Vento contrario e salita troppo leggera, impossibile attaccare»

Roglic
Primoz Roglic all'arrivo di Campo Imperatore
Tempo di lettura: < 1 minuto

È un Primoz Roglic tranquillo quello che si avvicina alla sua ammiraglia per scendere da Campo Imperatore per andare in direzione Terni, dove domani partirà l’ottava tappa del Giro d’Italia. Intento a mangiare il suo yogurt proteico, il corridore della Jumbo-Visma si ferma a salutare i colleghi della stampa slovena e ne approfittiamo per fargli qualche domanda sulla frazione da poco conclusasi.

Primo vero arrivo in salita, sensazioni?

«Sensazioni buone, ma oggi non abbiamo capito nulla di chi sta bene e chi no. La salita era lunga, ma non particolarmente impegnativa, e a ruota si stava benissimo».

Nessun attacco, te lo aspettavi?

«Direi di sì. Il Giro è ancora lunghissimo e oggi non c’era il terreno giusto per attaccare. C’era anche vento contrario, qualsiasi tentativo sarebbe stato vano, uno spreco di energie».

La scelta di lasciare così tanto spazio alla fuga?

«La scelta non è stata nostra. La Dsm ha la maglia e si è incaricata di difenderla, riuscendoci. I quattro davanti erano lontani in classifica e non toccava a noi andare a chiudere. Direi che va bene così, bisogna gestire gli sforzi».