Stefano Oldani, Alpecin-Deceuninck, ieri è stato il secondo italiano all’arrivo: quinto alle spalle di Albanese. Un bel risultato per il lombardo, che lo scorso anno centrò la tappa di Genova. Ma subito dopo l’arrivo sembrava scocciato. Perché?
«Perché io e Groves, che poi ha fatto comunque terzo, non ci siamo capiti benissimo. Io dovevo lanciargli la volata e ci sono riuscito, ai trecento metri dal traguardo ero accanto a Matthews. È che solitamente uno che lancia quello sprint poi si pianta, lui invece ha resistito e ha vinto. Chapeau».
Ma voi avete fatto un po’ di confusione.
«Sì, diciamo che io ad un certo punto non sapevo più da che parte spostarmi e inavvertitamente ho chiuso Groves alle transenne. Peccato, ma ci siamo chiariti subito».
Cosa vi siete detti?
«Ci siamo spiegati, niente di che. Con Groves si fa presto ad andare d’accordo, è un bravo ragazzo. E mi ha spiegato che anche a lui, in passato, è capitato di sbagliare. Sono cose che succedono».
Se avessi potuto fare la tua volata dove saresti arrivato?
«Sto bene, non lo nascondo. Kaden è più veloce, io invece sono più resistente. Secondo me mi sarei potuto giocare il successo, se non avessi vinto avrei fatto al massimo secondo».
Quando avrai le tue chance?
«Spero presto, già oggi vorrei andare in fuga e provare il colpo: ovvero centrare la maglia rosa. La tappa è dura, ma io non mi tiro indietro. Per il resto, l’uomo veloce è Groves, quindi le maggiori chance in tappe non troppo dure ce le avrà lui».