De Pretto: «Alla Liegi per fare risultato. Ho capito di essere al livello dei migliori»

De Pretto
Davide De Pretto della Zalf al Trofeo Piva 2023 (foto: Photors.it)
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Tra le sorprese più belle di questo inizio di stagione, c’è sicuramente Davide De Pretto. In breve tempo il veneto della Zalf ha conquistato tutti: la squadra, che gli ha dato fiducia nelle classiche internazionali di primavera; il cittì della nazionale Amadori, che lo porterà con sé alla Liegi-Bastogne-Liegi di categoria; la BikeExchange, squadra professionistica che l’ha ingaggiato come stagista lo scorso anno e che sarebbe interessata a lui per il 2024.

Il perché di tutta questa considerazione? Parlano chiaro i risultati. Tre vittorie nel 2022 e tanti piazzamenti come i secondi posti al Belvedere e a Fubine, ma anche i terzi al Piva e al San Giuseppe. Segni che De Pretto sta maturando e che anche a confronto con i migliori dilettanti stranieri, non sfigura minimamente.

Davide, un inizio forte che lascia ben sperare…

«Peccato che è mancata la vittoria. Sono sempre arrivato davanti, ma per un motivo o per un altro non sono mai riuscito a festeggiare, per questo sono felice di come sto andando e della mia condizione, ma non del tutto soddisfatto. Comunque iniziare così era il mio obiettivo, volevo subito far capire che questa deve essere la mia stagione».

Quindi c’è rammarico per il secondo posto al Belvedere di lunedì?

«Direi proprio di sì, ma al Belvedere azzardo a dire che vincere era quasi impossibile. Ho corso benissimo, ma i Jumbo-Visma erano scatenati. Mi sono ritrovato nel loro panino e hanno iniziato ad attaccarmi a ripetizioni: se non avesse vinto Staune-Mittet, avrebbe alzato le braccia Van Belle. Io purtroppo potevo fare molto poco».

E al Piva?

«Al Piva siamo arrivati in volata in cinque. Sapevo che Villa e Martinelli sono più veloci di me, non ho rimpianti. Credo di aver fatto una buona volata, ma come dicevo prima per un motivo o per un altro ancora non ho vinto. Comunque sono due corse importanti dove sono felice di aver corso da protagonista, peccato per il Recioto…».

Cosa è successo al Recioto?

«Ero completamente scarico. Purtroppo non sono ancora abituato a correre due gare così importanti in due giorni. È come se avessi dato tutto al Belvedere, arrivando senza energie al Recioto. Su questo aspetto voglio migliorare, vedo i miei rivali stranieri che vanno forte un giorno sì e l’altro dopo anche. Sulla gara secca sento di essere al loro livello, ma sul lungo hanno qualcosa in più rispetto a me».

Essere lì con le Development e i migliori Under però è un buon segno, non trovi?

«Sì, sono più consapevole dei miei mezzi. So di potermela giocare sui percorsi adatti alle mie caratteristiche, proprio per questo motivo vado alla Liegi con grandi ambizioni».

Quali?

«Sarò capitano con Martinelli, ma al via avremo una nazionale molto competitiva. Sogno il podio, so che non sarà facile, ma sto bene e la condizione mi supporta. Amadori ce lo ha detto chiaramente, non veniamo a queste corse per stare in coda al gruppo e staccarci appena si sale sulle prime cotes. Ci hanno invitato e dobbiamo correre davanti, lottando anche per la vittoria».

Davide De Pretto in maglia azzurra al Giro d’Italia Under 2022

Amadori ti considera molto, è motivo di orgoglio per te?

«Sappiamo quante vittorie ha ottenuto Amadori negli ultimi anni, due mondiali non arrivano per caso. Lui sceglie sempre il meglio che c’è in un determinato momento, confermarmi in maglia azzurra dopo Wollongong significa che sto facendo le cose per bene. Nel 2022 mi chiamò per fare esperienza, ora per fare risultato. Spero di continuare così per essere convocato anche agli europei e ai mondiali in Scozia».

Ti dispiace non poter correre all’estero con la Zalf?

«È chiaro che correre all’estero ti dà qualcosa in più. Quando ti confronti con i tuoi pari età non italiani capisci in che direzione sta andando il ciclismo giovanile, spinto sempre più verso l’alto. Sto imparando anche grazie alla nazionale, certo mi piacerebbe fare tante gare come il Belvedere e il Recioto, ma in paesi diversi dove cambia anche la planimetria, l’atmosfera, le strade…».

L’anno scorso sei stato stagista alla BikeExchange. Hai avuto nuovi contatti con loro nelle ultime settimane?

«Dopo il Belvedere mi ha chiamato Pinotti, facendomi i complimenti per la gara. Se farò delle gare con loro? Non credo, sono già in trenta e quindi al completo. Penso che ogni discorso sia rimandato al prossimo anno».