Tom Dumoulin era alla Parigi-Roubaix come commentatore tecnico per NOS e ha apprezzato molto il suo connazionale Mathieu van der Poel. «È rilassato se può essere rilassato. Occasionalmente troppo rilassato, sembra quasi che stia correndo da solo. Abbiamo davvero visto un artista all’opera».
Su uno degli ultimi tratti di pavé, Van der Poel ha quasi perso la curva e per poco non è caduto su un ostacolo al traffico. Ma è rimasto meravigliosamente in sella. «Ce n’è solo uno nel gruppo che non cade lì, e questo è Van der Poel. Mettilo su una bici e vince quattro volte. Che si tratti di una bici da città o di un BMX», dice Tom.
Van der Poel è stato assistito in modo fenomenale da Jasper Philipsen nel finale. «Jasper è stato un compagno d’oro. Un pilota come Stefan Küng non ha nemmeno provato ad attaccare perché sentiva che il ritmo era troppo alto».
Su quello che è successo al Carrefour de l’Arbre, con la caduta di John Degenkolb, Dumoulin ha un’idea chiara. «È stata una sfortunata coincidenza. Nessuno può farci nulla, ma succede. Peccato per Degenkolb, perché aveva una grande possibilità di finire sul podio».
