GIRO DELLE FIANDRE 2023 / Van der Poel: «Pogacar proverà ad attaccare da lontano. Van Aert il più forte in volata»

Van Der Poel
Mathieu Van Der Poel alla partenza della Milano-Sanremo 2023
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Mathieu Van der Poel e il Giro delle Fiandre sono una cosa sola. L’ha corso quattro volte, vincendolo due (2020 e 2022), finendo secondo in un’occasione (2021) e chiudendo quarto al debutto (2019). È chiaro che quest’anno l’olandese dell’Alpecin-Deceuninck ha in mente solamente una cosa, la tripletta.

Nella classica intervista che precede la gara, Van der Poel però ha avuto modo anche di tornare sulla Milano-Sanremo. «Quando vinci una Monumento è più facile correre, era il mio obiettivo e sicuramente mi sento più sereno. Questo però non vuol dire che sarò al via del Fiandre con meno ambizioni».

Per preparare al meglio il grande appuntamento, l’olandese è volato in Spagna per un mini-ritiro al caldo. «Ho preferito allenarmi sotto il sole piuttosto che fare una ricognizione. Non serve, conosco il tracciato. In più ero all’E3 Harelbeke, che corre sulle stesse strade. In più voglio arrivare in buona condizione alla Roubaix, quindi ho lavorato per allungare il mio buono stato di forma con degli allenamenti mirati. Ho anche riposato».

Uno sguardo poi proprio all’E3, l’ultima gara disputata da Van der Poel. «È stata una gara durissima. Ovviamente avrei preferito vincere, ma Wout è stato più forte in volata. Comunque stavo bene, soprattutto in salita. Il Fiandre però è un’altra cosa sia come durezza sia come lunghezza».

Tutti parlano dei tre grandi favoriti: lui, Van Aert e Pogacar. Mathieu sa però che non bisogna sottovalutare nessuno. «Non mi fisserò solo sugli altri due. La gara è imprevedibili e possono esserci ottimi corridori che anticipano oppure emergono con il passare dei chilometri. È troppo facile fare i nomi di noi tre. Comunque Tadej proverà ad attaccare da lontano, Wout è il cliente più difficile in volata».

La Jumbo-Visma schiererà un vero e proprio squadrone, ma anche l’Alpecin-Deceuninck non sarà da meno, nonostante alcuni problemi come l’influenza di Kragh Andersen e il rientro dell’ultimo minuto di Gogl. «La Jumbo sta dominando, saranno i più guardati, ma anche noi prenderemo l’iniziativa quando necessario. Non abbiamo paura di loro».

Lo scenario ideale per Van der Poel? «Nelle ultime tre edizioni mi sono giocato la vittoria in volate a due. Arrivare da soli sarebbe fantastico, ma non scontato, perché dopo il Paterberg la strada per Oudenaarde è lunga e non paragonabile al finale della Milano-Sanremo. L’importante comunque sarà vincere, come non è importante. So anche che sarei il co-detentore del record di vittorie al Fiandre, bello».

Cos’è cambiato rispetto al Fiandre dello scorso anno, è facile dirlo. «Nel 2022 ho avuto tanti problemi alla schiena, oggi mi sento meglio. Al Fiandre ho avuto una grande giornata, ma alla Roubaix ho pagato: spero di tenere la condizione fino alla domenica successiva. Comunque rispetto alle passate edizioni mi sento anche più “esperto”. So quando e dove tenere le prime posizioni e conosco i passaggi più importanti, per fare un esempio».