Quella di cent’anni fa non fu una delle più avvincenti edizioni della Milano-Sanremo. Venne vinta per la terza volta da Costante Girardengo, che s’era già imposto nel 1918 e nel ’21, ma riservò ben poche emozioni. Lo squadrone della Maino non faticò a tenere sotto controllo la corsa dall’inizio alla fine. Unica fase di trepidazione quella tra l’inizio del Turchino ed il mare, quando il campionissimo di Novi Ligure e i suoi gregari furono costretti ad un lungo inseguimento per riportarsi sulla testa della gara. Sui tre storici capi si registrò tregua assoluta e la Sanremo del 1923 si concluse con una volata a undici, nella quale Girardengo ribadì la sua conclamata superiorità.
La sedicesima edizione della Milano-Sanremo prende il via quand’è ancora buio. Il ritrovo e la punzonatura avvengono nelle prime ore del mattino di domenica 25 marzo nei pressi di un caffè del centro, poi alle 5.30 i 64 corridori e la carovana si avviano verso la Conca Fallata, nei pressi di via Chiesa Rossa, dove alle 6.11, venti minuti prima dell’alba, viene dato il via.
Mentre si punta su Binasco, il cielo inizia a colorarsi di rosa. C’è un lievissimo strato di nebbia e il freddo si fa sentire. La strada è asciutta e una cortina di polvere si solleva al passaggio dei ciclisti e dei mezzi che li precedono e li seguono. Ci sono già numerose forature e il gruppo si divide in più tronconi. All’ingresso di Pavia, complice un passaggio a livello chiuso, avviene il ricongiungimento. Nell’attraversamento del centro, Carlo Mellera, non resiste alla tentazione di transitare per primo davanti ai suoi concittadini. Sono le 7.15 e, con il benestare del plotone, Mellera conquista qualche decina di metri. Il battistrada esita a desistere e a ricambiare la cortesia. Non si fa riprendere ed incrementa, anzi, il suo margine sugli inseguitori, mentre tra gli appiedati per foratura ci sono anche Azzini e Bordin.
Superata Voghera, il gruppo si sveglia e a Pozzolo Formigaro Mellera è riagguantato. Il gruppo compatto procede tranquillo, senza scossoni. Calzolari è costretto ad abbandonare per un guasto meccanico. Si avvicina Novi Ligure, dove Girardengo è attesissimo. Tutti sperano di vederlo in testa alla corsa, lui invece si eclissa nel mezzo del plotone. Sono le 9.26 e la tregua permane. In vista dell’inizio della salita del Passo Turchino fa la sua comparsa un certo nervosismo. I giovani scalpitano, i più esperti non si scompongono. Non succede nulla né a Ovada (km 117,2) né a Campo Ligure (km 135), il Turchino è poca cosa tuttavia nell’ultima parte ci sono passaggi con pendenze al 7%. Ma intanto Girardengo fora e i suoi compagni si fermano ad aspettarlo. E’ la miccia che fa scattare la battaglia.
Aimo, Belloni e Brunero si rendono subito protagonisti di una violenta offensiva. Assumono il comando delle operazioni e cercano di scavare un ampio margine nei confronti del campione d’Italia. E intanto si scatena la lotta anche per transitare in testa sul Passo del Turchino. Per il primo c’è un premio di 400 lire e sei bottiglie di crema marsala all’uovo. Si forma un drappello di una dozzina di corridori. Ai tre promotori della fuga si sono aggiunti tra gli altri Piemontesi, Agostoni, Linari, Trentarossi e Sivocci. Ma sul Turchino non svetta in testa nessuno dei più attesi. A sorpresa il Gran premio della montagna è vinto dal giovane Ottavio Bottecchia, che corre da isolato e precede di misura Belloni ed Aimo. Girardengo, scortato dai gregari, transita con una distacco di un minuto e mezzo, il suo furioso inseguimento è già in atto.
Nella ripida discesa verso il mare il margine si riduce. Belloni, Linari e Trentarossi cercano di prendere il largo. A Voltri (km. 154,2) la distanza è ormai ai minimi termini. Alle 11.45 si arriva ad Arenzano (km. 161,2), dov’è posto il controllo con rifornimento. Girardengo sta per rientrare: ha ripreso tutti i battistrada, tranne il terzetto formato da Belloni, Linari e Trentarossi, che hanno un vantaggio però di soli 200 metri e verranno in breve riagguantati. La corsa transita in ogni paese della Riviera tra due ali di folla impressionanti, Cogoleto, Varazze, Albisola. Alle 12.50 il gruppo di testa è a Savona (km. 180.7), dove avviene una caduta che coinvolge anche Sivocci. Girardengo è ormai con i primi, respira e nel giro di pochi minuti diventa il padrone della corsa, come da copione. La folla è in delirio per lui.
Azzini è vittima di tre forature, Linari spezza la forcella e si ritira. Alle 14.15 il gruppo di testa attraversa Alassio (km. 237.6), alle 15.41 è ad Oneglia, ormai in vista dei tre famosi capi (Mele, Cervo e Berta), che però non provocano scossoni. Girardengo, spalleggiato da tre compagni, ha in mano la situazione. Gli sfidanti del campione d’Italia paiono ormai rassegnati, né Aimo né Brunero riescono ad attaccare il grande favorito. Il ritmo non è elevato e agevola il rientro di numerosi corridori staccati, tra cui Arduino, Lucotti, Gremo ed Azzini. A Santo Stefano al Mare il plotone di testa è più numeroso e a nessuno passa per la mente di attaccare. E’ destino che la sedicesima Milano-Sanremo si decida in volata. Se la gioca un drappello di testa composto da undici unità. La superiorità di Girardengo è ormai manifesta e il team Maino è al servizio del tricolore. Gremo e Lucotti lanciano la volata da lontano, Azzini protegge Girardengo, che ai 300 metri esce come una freccia e contiene il tentativo di rimonta di Belloni, che giunge secondo staccato di un paio di metri. Sono le 16.25 e Girardengo fa sua per la terza volta la Milano-Sanremo. Ne vincerà altre tre: 1925, ’26 e ’28. Per un totale di sei. Superato solo da Eddy Merckx, con sette successi.
Ordine d’arrivo: 1. Costante GIRARDENGO km 286,5 in 10h14’, media 27.997 kmh; 2. Gaetano Belloni; 3. Giuseppe Azzini; 4. Brunero; 5. Bestetti (1° degli juniores); 6. B. Aimo; 7. Arduino; 8. A. Gremo; 9. Bottecchia (1° degli isolati); 10. Lucotti; 11. Trentarossi; 12. E. Petiva a 30”; 13. Mainetti a 35”; 14. Gay a 2’; 15. Romagnoli a 6’; 16. Tecchio a 6’30”; 17. Enrici a 10’; 18. Ciaccheri a 11’; 19. Balestrieri a 17’; 20. Cortesia a 24’; 21. Magnotti; 22. Marchi; 23. Fasoli; 24. Sinchetto a 31’; 25. Di Pietro; 26. Messeri; 27. Massaro; 28. Buelli a 53’; 29. Terreni a 54’; 30. Tornesani a 1h01’; 31. Borghi a 1h05’. Partiti 64, arrivati 31.