PARIGI-NIZZA 2023 / Pogacar disarmante: «L’attacco è la miglior difesa, non si dice così?»

Tadej Pogacar alla partenza della quinta tappa della Parigi-Nizza 2023 (foto: A.S.O./Aurélien Vialatte)
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I numeri sono mostruosi, ma i numeri non possono certamente bastare a raccontare la manifesta superiorità di Tadej Pogacar. Nel giro di un attimo il cannibale sloveno è passato dalle 50 vittorie da professionista alle 55 di oggi: in 231 giorni gara.

Impressionante. In questo 2023 sono in tutto 9 i suoi successi su appena 13 giorni gara: 14 delle 18 squadre World Tour hanno vinto meno di lui.

«Non avevo mai partecipato prima alla Parigi-Nizza, perché ho corso due volte la Tirreno-Adriatico (e le ha vinte, ndr). Ma mi sento sempre bene nelle prime gare della stagione”, ha detto Pogacar, raggiante, sul lungomare di Nizza.

Oggi erano gli altri a doverlo attaccare, lui era in maglia gialla. Eppure è stato lui a salutare la compagnia attaccando sull’ultima salita, il Col d’Èze. Arrivederci amore ciao. È arrivato da solo, facendo un inchino: ma l’inchino lo dovremmo fare tutti a lui.

«L’attacco è la migliore difesa, non è così che si dice?», ha detto Tadej prima di salire sul podio col leoncino in braccio: prove generali del Tour. “Conosco molto bene queste strade dai miei allenamenti. Sapevo come si sentivano le mie gambe e quanto potevo dare in cima. L’ho studiata bene».

Da quando è professionista, questi sono i suoi piazzamenti nelle singole frazioni delle corse a tappe: 13, 1, 6, 1, 4, 3, 1, 2, 4, 1, 1, 1, 3, 1, 1, 1, 1, 1, 2, 1, 1. Neanche un ritiro. Il giorno peggiore ha fatto tredicesimo. Nelle ultime 12 tappe il giorno più nero è arrivato terzo. Commenti? Lasciamo parlare Pogacar.

«La concorrenza è stata molto buona qui. E’ speciale salire sul podio con Gaudu e Vingegaard, perché anche loro sono di prima classe», ha detto il mostro sloveno, che ha messo gli occhi su Milano-Sanremo la prossima settimana. «Posso essere più rilassato dopo questa vittoria».