Vince Tim Merlier al termine di una tappa lievemente mossa e mai banale, 169,4 km da La Verrière a La Verrière. Vince allo sprint in un tortuoso finale, battendo nell’ordine Sam Bennett, Mads Pedersen e poi Kooij, De Lie, Matthews, Coquard, Garcia Cortina, Groves e il delusissimo Démare. Vince perfettamente pilotato dalla Soudal-QuickStep, all’undicesimo centro in questo 2023. Quarta vittoria stagionale per il campione belga, che ha fatto uno sprint esemplare. Non c’era Kristoff, fermato da una foratura a 8 km dal traguardo,
Sul piccolo muro di Milon-la-Chapelle, 500 metri al 12%, a 20 km dal traguardo, Pogacar ha avuto la tentazione di partire ma poi si è trattenuto e ha lasciato il Gpm all’americano Powless. E proprio Powless pochi chilometri dopo si è avvantaggiato sul gruppo, con un’azione solitaria durata qualche chilometro. In compenso Pogacar è andato a prendersi 6 secondi di abbuono a 6 km dal traguardo, passando per primo sulla Cote de Dix-sept tournant, circa 1,3 km al 6%: un trucchetto che lo mette già al terzo posto in classifica generale dietro a Merlier e Bennett.
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Vingegaard già incorona Pogacar: bluff o verità?
Questa Parigi-Nizza è la prima sfida fra i due duellanti dello scorso Tour de France, e con ogni probabilità anche del prossimo. Vingegaard prima del via ha detto – molto sorridente – che è Pogacar il grande favorito e che sarà molto difficile sorprenderlo come fece un anno fa. Bluff o verità? Da parte sua lo sloveno, che ha già vinto 5 corse in questo avvio di 2023 (contro le 4 del danese), dice che «sicuramente Jonas è in ottima forma, ma lo sono anch’io, sarà divertente, andrà fino in fondo fino al traguardo e non sarà facile».
Domani la seconda tappa, da Bazainville a Fontainebleau, 163,7 km ideali per i velocisti puri.
