Ecco perché van der Poel (come Sagan) rischia seriamente di non qualificarsi per i Giochi di Parigi nella Mtb

Van Der Poel
Mathieu Van Der Poel in Mtb alle Olimpiadi di Tokyo
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Mentre Wout Van Aert si prende ancora qualche giorno prima di debuttare su strada, alla Tirreno-Adriatico, il suo rivale storico Mathieu van der Poel prepara la Strade Bianche e intanto ha sempre in testa la multidisciplina. Chiusa in bellezza la stagione di ciclocross con il titolo mondiale vinto nello sprint a due proprio con Van Aert, adesso che il fango lascia il posto ad altre discipline Mathieu torna a pensare alla mountain bike. Anche perché l’idea di riscattarsi dalla figuraccia di Tokyo è sempre lì: nonostante molti pareri contrari – primo tra tutti quello di suo padre Adrie – Mvdp vuole assolutamente andare ai Giochi di Parigi per portare a casa l’oro nella Mtb.

Ovviamente, per seguire il filo dei pensieri di Mathieu, è molto importante studiare attentamente la corsa alla qualificazione olimpica, che al momento è il primo ostacolo per il fuoriclasse olandese. Teniamo presente che le prime 8 nazioni della classifica – che attualmente sono, nell’ordine, Svizzera, Spagna, Italia, Francia, Belgio, Germania, Brasile e Gran Bretagna – avranno diritto a 2 posti per l’Olimpiade, mentre quelle posizionate tra la nona (oggi la Danimarca) e la diciannovesima (la Repubblica Ceca) avranno un solo posto. Al momento però l’Olanda è soltanto trentacinquesima nella classifica, ed è lontana 739 punti dal diciannovesimo posto. Per questa classifica contano i punteggi dei migliori tre corridori per ogni nazione, e i due migliori olandesi – Milan Vader e Mathieu appunto – non ci sono: tutti e due dovranno fare molti punti entro il maggio 2024 per potersi assicurare un posto ai Giochi. Ma tutti e due in questo momento stanno dando priorità alla strada. Mvdp ha detto in più di un’occasione che non intende correre in Mtb nel 2023.

Vader, che ha 27 anni, ha firmato un contratto da professionista nel 2021 con la Jumbo-Visma, ma il 9 aprile dello scorso anno è caduto rovinosamente al Giro dei Paesi Baschi riportando fratture a vertebre, clavicola e scapole e danneggiandosi seriamente le arterie carotidee, tanto che all’ospedale di Bilbao gli hanno dovuto posizionare degli stent. È rimasto due settimane in coma farmacologico, ha dovuto imparare tutto da capo, anche a camminare. Lo ha fatto in fretta: a fine luglio era già sulla sua Mtb. Quest’anno su strada ha corso il Tour Down Under (ottavo nella tappa di Campbeltown vinta da Pello Bilbao su Simon Yates e Jay Vine) e la Volta ao Algarve. La Mtb per il momento deve aspettare.

Detto questo, c’è anche un’altra strada per qualificarsi ai Giochi di Parigi: i 2 Paesi con i migliori piazzamenti ai Mondiali elite/Under 23 che non rientrano tra i primi 19 della classifica ottengono comunque un posto all’Olimpiade. Se Vader e van der Poel corressero i Mondiali Mtb, verosimilmente dovrebbero farcela. Il punto è che ad agosto der Poel dovrebbe correre i Mondiali su strada, a Glasgow, per cui sarà con ogni probabilità Vader a dover garantire all’Olanda un posto ai Giochi attraverso il Mondiale Mtb. Questo crea un problema non indifferente. Lo stesso problema che ha anche Peter Sagan. Al momento la sua Slovacchia è trentesima nella classifica delle qualificazioni: è messa meglio dell’Olanda, ma ha comunque 655 punti da recuperare sul diciannovesimo posto, quello utile per entrare direttamente ai Giochi. E anche Sagan presumibilmente vorrà correre il suo ultimo Mondiale su strada, il 6 agosto: Peter quindi ha ancora meno speranze di van der Poel.