Nel giorno del giudizio, una delle immagini più impressionanti fu il volto di Jan Ullrich. La sua maschera impassibile, segno di una invulnerabilità ormai indiscussa, cominciò a mutarsi lentamente in una smorfia di sofferenza. Poi arrivarono rughe insospettate, occhiaie profonde e la bocca si aprì alla ricerca di ossigeno...
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