Tour 2024, Grand Départ in Italia / Quando Froome si piantò salendo a San Luca

San Luca
La salita di San Luca al Giro dell'Emilia (foto: Bettini Photo)
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Sembra uno stadio, con il pubblico sotto il portico a fare il tifo: invece è una strada in salita, una delle più belle e difficili di tutto il ciclismo. Tutti i campioni – compreso Chris Froome, che qui ebbe l’ardire di attaccare al Giro d’Italia del 2009 e si piantò letteralmente – sanno cosa vuol dire salire fino al Colle della Guardia. Il rapporto di San Luca con questo sport è lungo e duraturo: da molti anni questo è lo spettacolare traguardo del Giro dell’Emilia, classica di punta delle corse del G.S. Emilia di Adriano Amici. Ma anche il Giro d’Italia ha una storia qui.

Nel 1956 vinse Charly Gaul, che poi si aggiudicò quel Giro, era l’anno del Bondone: a Bologna arrivò primo nella breve cronoscalata di 2.450 metri, con appena 2” di vantaggio su un altro grande scalatore, lo spagnolo Bahamontes.

Nel 1984, la tappa di San Luca la vinse Moreno Argentin, 2” meglio di Laurent Fignon, nel 2009 invece vinse l’australiano Simon Gerrans. Nel 2019, quando il Giro partì proprio dal capoluogo emiliano, la cronoscalata Bologna-San Luca, vide il successo di Primoz Roglic, che dunque indossò la prima maglia rosa, davanti a Simon Yates e a Vincenzo Nibali.

Quanto al Giro dell’Emilia, nel 1999 Amici ebbe l’intuizione di spostare il traguardo della corsa in cima alla salita (al quinto passaggio): 2,1 km in tutto con una pendenza media del 10,8% con punte al 18% alla curva delle Orfanelle: qui hanno vinto Simoni, Ullrich, Bartoli, Basso, Rebellin, Quintana, Ulissi, Chaves, Visconti, De Marchi, Roglic (sempre nel 2019, l’anno della maglia rosa, e poi ancora nel 2021). L’ultima edizione ha visto il trionfo di Enric Mas davanti a Tadej Pogacar e a Domenico Pozzovivo.

È una salita suggestiva, fiancheggiata dal portico più lungo al mondo (3.796 metri) che va da porta Saragozza al Santuario: costruito fra il 1674 e il 1721, conta 666 arcate.