Colbrelli: «Spero di dare ancora tanto al ciclismo, cominciando dal mio nuovo ruolo nella Bahrain Victorious»

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Sonny Colbrelli con Claudio Marra di FSA
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Si è appena conclusa la conferenza stampa in cui Sonny Colbrelli ha ufficialmente dato l’addio al ciclismo. È andata in diretta sul profilo Instagram della FSA Europe, azienda leader per componenti delle bici da strada e mountain bike, direttamente della sede di Busnago (Monza Brianza).

Dopo le lacrime iniziali Colbrelli si è lasciato andare e ha raccontato come è giunto a decidere di appendere la bici al chiodo: «Dopo quel 21 marzo al Giro di Catalogna la mia vita è cambiata, nei giorni in ospedale ho capito che la mia vita sarebbe cambiata. Non è stato facile in quei giorni, ma ho compreso che di vita ce n’è una sola. La bici mi ha dato e mi ha tolto tanto, sono realista. Non sono stato mai un fenomeno, ci ho messo sempre tanto impegno. Ora mi sono devuto fermare, ma mi ritengo comunque fortunato. Poche persone possono parlare della mia esperienza, perché dopo un arresto cardiaco nella maggior parte dei casi si muore. Ora ho un grande supporto da tante persone, la famiglia mi aiuta molto e altre priorità si sono sostituite subito alla bici. Spero di dare ancora tanto al ciclismo, cominciando a svolgere un nuovo ruolo nella Bahrain Victorious».

Il nuovo ruolo di Colbrelli è stato illustrato dalla formazione mediorientale, presente alla conferenza stampa con il direttore sportivo Vladimir Miholjević: «Sonny ha dato grandi gioie a noi e all’Italia. Prima pensavamo di aver perso tanto con il suo addio alle corse, ora invece crediamo di aver guadagnato. Sonny è stato un grande uomo squadra. Ha sempre aiutato aiutato molto la squadra, ora è nostro dovere aiutare lui. Vedo tanto potenziale in Sonny per costruire un forte rapporto tra lo staff e i corridori. Nei prossimi sarà questo il suo compito con noi».

Presente alla conferenza stampa anche Davide Cassani, che ha ricordato la sua esperienza al fianco di Colbrelli: «Sonny è stato il primo corridore che ha vinto con me da commissario tecnico della nazionale, il primo capitano con me nel 2014 a Ponferrada, l’ultimo capitano a Lovanio in Belgio. È stato sempre un uomo di fiducia, prima che un grande corridore».