Trentin: «Porterò avanti il tema della sicurezza anche senza Gilbert in gruppo. Bisogna fare qualcosa per ridurre il rischio incidenti»

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Matteo Trentin in una foto d'archivio ai mondiali di Wollongong
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Fin dai primissimi giorni in cui è passato professionista, Matteo Trentin si è battuto per il team sicurezza in gruppo. Il corridore della UAE Team Emirates ha portato avanti diverse battaglie insieme a Philippe Gilbert nel corso degli anni, ma dal 2023, senza il corridore belga, le cose non cambieranno.

«Ho due figli, una moglie e due genitori. Sono quindi un figlio, un padre e un marito. Perché i miei cari dovrebbero preoccuparsi quando gareggio e faccio il mio lavoro? – ha detto Trentin a CyclingTips – Già si preoccupano quando mi alleno nelle strade di tutti i giorni: le corse dovrebbero essere un ambiente sicuro, ma non lo sono».

Trentin sa bene che nel ciclismo gli incidenti ci saranno sempre, ma l’importante è migliorare. «Fa parte dello sport, dobbiamo accettarlo. Ma tutti gli altri sport hanno compiuto grandi sforzi per ridurre al minimo i rischi. Ci continuano a dire “faremo di tutto per i corridori”, ma poi abbiamo visto alla Cro Race come si preoccupano».

Dove bisogna intervenire? «I traguardi non sono sicuri per ciò che popola le città. Sarebbe bello arrivare nel centro di Milano, ma non è possibile per le vie del tram e molti altri problemi. A volte però il discorso è più semplice, facciamo rettilinei su strada larga e poi finiamo in volata in curva e in una strada con dossi. Non è accettabile».