Ciclocross, Iserbyt risponde alle critiche: «I tifosi belgi sono viziati e le gare senza van Aert e van der Poel sono più divertenti»

Iserbyt
Eli Iserbyt esulta a Koksijde durante la Coppa del Mondo di ciclocross nel 2021
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La Coppa del Mondo di ciclocross è cominciata da dove era finita, con le vittorie di Eli Iserbyt. Tre prove disputate, tre vittorie del corridore della Pauwels Sauzen-Bingoal, che è il favorito assoluto anche nella prima tappa in casa propria, in Belgio, domenica a Maasmechelen. «Mi sono messo in testa di vincere più corse possibili all’inizio per mettermi in un’ottima posizione di classifica – ha esordito Iserbyt ai microfoni di Het Nieuwsblad – E poi conservarla quando tornano Wout van Aert e Mathieu van der Poel. È una strategia. L’anno scorso ho vinto 14 gare, quest’anno sarebbe bello ripetere questo risultato».

Una strategia dichiarata che non va giù a tanti appassionati dei due dominatori del fango, che evidentemente provano poca simpatia nei confronti di Iserbyt. «Il pubblico belga mi critica perché vinco quando non ci sono loro due? Cosa faccio di sbagliato vincendo quando non ci sono loro? Dovrei fare secondo?» provoca il 25enne di Kortrijk. «Veniamo da un periodo in cui Mathieu andava via al primo giro e la gara era finita. Era divertente quello? Anche quando ha partecipato Wout l’anno scorso non è stato molto entusiasmante».

Iserbyt si sofferma ancora sulle critiche esposte dagli appassionati belgi: «La gente cerca un motivo per lamentarsi. A Tabor tutti i tifosi cechi erano entusiasti, anche in America si è creata una bella atmosfera. Non è che il pubblico belga è un po’ viziato? Non si rendono conto di cosa è il ciclocross e perché ci vengono? Non è una critica, è un’osservazione. In Repubblica Ceca c’era una grandissima atmosfera positiva, è solo in Belgio che si sentono i fischi. È colpa nostra?»