Ecco Pogacar: «Con Nibali e Valverde si chiude un’era, potrò dire di aver fatto un pezzo di strada con due leggende»

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Tadej Pogacar ai mondiali di Wollongong
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Tadej Pogacar, il giovane favoloso, torna a correre oggi dopo il Mondiale australiano. E lo fa al Giro dell’Emilia, classica molto impegnativa con la salita di San Luca da fare cinque volte nel finale. Parterre di lusso per la corsa di patron Adriano Amici, ma il giovane sloveno è senz’altro il primo dei favoriti. L’anno scorso non riuscì a finire la gara, ma diede spettacolo impennando alla curva delle Orfanelle, nel punto più duro di San Luca, per la gioia dei numerosissimi tifosi che lo aspettavano da ore.

«Ero caduto, così sulla salita mi sono rilassato e ho pensato che sarebbe stato divertente fare un’impennata per scaldare un po’ il pubblico. Le persone vengono a vederci e rimangono per ore ai lati delle strade, è bello avere questi momenti di gioco. Alla fine siamo tutti lì a condividere la stessa passione», ha spiegato Pogacar in un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina.

Lo sloveno ha detto che non correrà il Mondiale gravel, domenica 9. «Non è male come idea. Ma credo che dopo il Lombardia mi riposerò». Pogacar non sa scegliere la sua preferita fra le vittorie ottenute quest’anno e non ha ancora studiato il nuovo Lombardia («in settimana faremo una ricognizione dei tratti chiave e mi farò un’idea di quello che mi aspetta»), ma è tornato sulla questione radioline. «Se corri tutto l’anno con la radio e all’improvviso ti ritrovi senza, hai bisogno di un po’ di tempo per abituarti. Cambia sicuramente la dinamica della gara».

Quanto a Vingegaard, che ritroverà al Lombardia, Tadej ha detto alla Gazzetta dello Sport di non aver vissuto troppo stress dopo aver vinto il Tour. «Mi diverto come prima e apprezzo più o meno le stesse cose. Forse vincere il Tour ti fa anche capire quali sono le cose davvero importanti. Ho visto che Jonas ha vinto l’altro giorno, quindi penso che se la stia cavando abbastanza bene».

Quanto a Nibali e Valverde, che chiuderanno proprio al Lombardia, «potrò dire di aver avuto il privilegio di fare un pezzo di strada con due leggende del ciclismo, si chiude un’era». Infine Evenepoel, il nuovo campione del mondo. «Quello che ha fatto negli ultimi mesi è impressionante, chapeau. Mi aspetto che duelleremo spesso in futuro».