Lappartient: «Faremo delle modifiche al sistema di retrocessioni, ma non ci saranno rivoluzioni»

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David Lappartient, presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale, in una foto d'archivio
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Non si placano le polemiche sulla questione retrocessioni e le licenze World Tour per il prossimo triennio. Il sistema approvato nel 2018 ha ottenuto diverse critiche da parte delle squadre e non solo, tanto che le formazioni a rischio hanno già minacciato azioni legali contro l’Uci. David Lappartient, capo dell’Unione Ciclistica Internazionale, si è detto disposto a discutere per cambiare alcune cose, pur ribadendo che non saranno accettate rivoluzioni.

«Forse possiamo mettere mano sul sistema di punti, se necessario – ha spiegato a CyclingNews – Se ne parlerà sicuramente ma non si tratterà di un cambio netto perché bisogna mantenere un certo equilibrio. Tutti ci chiedono di cambiare il sistema, ma nessuno invia proposte. L’idea è comunque quella di approvare il nuovo regolamento prima dell’inizio del prossimo ciclo triennale».

Lappartient ha poi parlato dell’attuale sistema di retrocessioni. «Alcuni volevano un sistema chiuso come l’NBA di Basket, ma questo non è il Dna del nostro sport, non volevamo una guerra con gli organizzatori. Siamo arrivati a un compromesso: una classifica triennale dove mantenere le prime 18 squadre meritevoli. Nel calcio se arrivi ultimo in campionato vieni retrocesso. È vero, ci sono conseguenze negative per quella squadra, ma bisogna accettare il risultato».