Parla Van der Poel: «Ho sbagliato, ma non ho fatto del male a nessuno»

Van der Poel
Mathieu Van Der Poel alla partenza di una gara con la maglia della Alpecin-Fenix (foto: Bartosz Wolinski/RedBullContentPool)
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Appena atterrato, di ritorno dall’Australia, Mathieu van der Poel ha detto alla televisione fiamminga VTM che pensa di avere torto. «Sì, certo che me ne pento. Ho sbagliato, lo ammetto. Non avrei dovuto farlo, avrei dovuto gestire le cose diversamente. Ma purtroppo è successo. Sto cercando di mettermi questa storia alle spalle e ora non vedo l’ora di vedere cosa accadrà».

I fatti ormai sono noti, nella notte fra sabato e domenica alcune ragazze – una di 13, una di 14 anni – hanno giocato per ore nel corridoio del nono piano del Novotel all’aeroporto di Sydney, scelto dalla federazione olandese come base per i corridori e lo staff – e hanno continuato a bussare alla porta della camera del corridore e a filmarla. Van der Poel, che il giorno dopo avrebbe dovuto partecipare ai Mondiali di ciclismo, si è infuriato e ha inseguito le ragazze nella loro stanza.

Nega di aver ferito le ragazze. «Ne ho presa una per un braccio. Ma non certo con l’intenzione di farle del male. Chi mi conosce sa che non ho mai fatto del male a nessuno. Lo so, avrei dovuto chiamare la reception o comunque informare qualcuno. Sono molte storie sul fatto che le avrei spinte e cose del genere, ma non è assolutamente vero. Non è quello che è successo – dice Van der Poel – Ci sono due versioni della storia e quando sei in Australia è molto difficile affrontarle».

Van der Poel si comporterebbe diversamente se potessero tornare indietro. «Avrei dovuto chiamare la reception o comunque informare qualcuno. Si stava facendo tardi e volevo dormire. Pensavo di poter rimediare da solo, ma alla fine è andato tutto storto. Non posso più cambiarlo, purtroppo. Ora vado a casa, in cerca di pace”, conclude. “Sono felice di essere tornato. Ora la squadra e l’avvocato si occuperanno di questa storia».